C’è una gioia nei boschi inesplorati,C’è un’estasi sulla spiaggia solitaria,C’è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo,e c’è musica nel suo boato.Io non amo l’uomo di meno, ma la Natura di più.George Gordon Noel Byron
Questa puntata di Tuesday Poison, la iniziamo con grande stile, con le parole di uno dei più grandi poeti inglesi di tutti i tempi, il famoso Lord Byron che tutti abbiamo amato, o odiato a seconda di chi ci insegnava le sue poesie, durante gli anni del liceo e, per taluni come me, anche dell’università. In questi sei versi dolcissimi George Byron ci parla della profondità del mare, della sua capacità di attrarre la nostra curiosità, noi che sogniamo cosa si nasconde nei suoi abissi mentre ci teniamo a galla sulla terraferma. Gli abissi del mare, sono proprio loro il tema centrale di questo martedì velenoso in cui vi porto a scoprire la fotografia di un artista viennese davvero molto intrigante. Sto parlando di Andreas Franke e del suo progetto fotografico The Sinking World che potete ammirare attraverso le immagini che ho scelto per voi.
The Sinking World è una raccolta di opere fotografiche che Andreas Franke realizza combinando la sua passione per l’immersione subacquea con la fotografia, opere straordinarie che poi monta digitalmente nel suo studio di Vienna, dando vita a scenari sottomarini particolarmente suggestivi, che solleticano lo sguardo, proprio come accennava Byron qualche riga sopra.
Pensate che una delle sue ultime mostre, Life Below the Surface, è stata allestita a più di 30 metri sotto il livello del mare nel sito del USNS General Hoyt S. Vandenberg in Florida. Fino al 5 luglio invece, se vi trovate in Belgio, potete andare a vedere la sua mostra sullo Stavronikita Project presso il Kasteel d’Ursel di Hingene, una raccolta di opere che prendono il nome dal relitto greco che si trova 111.252 metri di profondità nelle acque delle Barbados.
Vi siete mai chiesti cosa succede alle navi che affondano, oppure quali creature trovano rifugio nelle parti più nascoste tra la prua e la poppa? Ecco, Andreas Franke ha qualcosa da dirci a riguardo, qualcosa di veramente surreale, di cui valeva la pena mostrarvi perché l’arte lowbrow, come ho già detto altre volte, è anche fotografia e questa fotografia di cui vi parlo oggi è pura magia.
Bambini che giocano mentre una miriade di pesci attraversano il loro spazio, una donna indaffarata a stendere il bucato nel suo cortile fatto di travi, giovani damigelle che conversano indisturbate con damerini nel bel mezzo di un ricco pasto ottocentesco che ricorda in parte La colazione dei canottieri di Auguste Renoir, se non altro per l’andatura lenta dei personaggi, e poi due uomini e una donna che riposano vicino gli ingranaggi ormai arrugginiti della nave, un marinaio seduto su una scala che si fa tatuare un braccio da un tatuatore con la sigaretta accesa.
Queste e molte altre scene sono i capolavori ricostruiti da Andreas Franke che a mio avviso finisce dritto nella mia lista di artisti da seguire costantemente, non soltanto per la sua abilità nel raccontarci di situazioni che accadono in mondi che vivono nella nostra immaginazione ma anche e soprattutto per il modo con il quale si fa portavoce di un’arte doppiamente surrealista: se da un lato la sua mente lo spinge a guardare negli abissi dall’altro lato sono proprio gli abissi a regalargli la visione di personaggi che solo apparentemente è possibile ritrovare nella realtà, presi nelle loro faccende quotidiane. Un surrealismo nella forma e nel contenuto, oserebbe dire un critico più rigido, pregno di tutti quegli elementi dell’arte pop surrealista di cui abbiamo parlato finora: personaggi, situazioni, magia e senso del macabro che si nasconde dietro ogni apparente normalità.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!