Scrivere storie, una vera follia, dal
momento che decidi di scrivere storie
non ti vengono storie da scrivere; più
ti arrovelli più il foglio si sbianca, più ci
pensi, più idee e personaggi fuggono
lontano.E allora le storie diventano flussi di
coscienza o non coscienza, diventano
parole che si mescolano formando
periodi strampalati, un po’ come quella
che G. Rodari definiva grammatica
della fantasia? Può darsi… o forse è
semplicemente la grammatica
da non insegnare
per storie da non raccontare.
Per me un progetto con un manifesto così, dovrebbe avere un posto nell’olimpo. L’olimpo dei progetti da NON lasciare andare via facilmente, evitando che si perdano nel web liquido senza avere l’attenzione che meritano.
Storie da non raccontare, nasce come piccola casa editrice indipendente, attiva con 4 pubblicazioni e quattro storie (NON) raccontate da bravissimi illustratori, due dei quali già passati per la nostra rubrica A Colpi di Matita.
Un geniale progetto che nell’era dei grandi (pseudo) storyteller e il chiacchiericcio degli strateghi del marketing (che non fanno altro che ricordare il fascino delle storie), si concentra sull’arte delle storie che si raccontano da sè, come un incredibile e apparentemente casuale (dis)ordine di parole, in cui ognuno è libero di lasciar andare la propria mente e scegliere cosa ascoltare o sognare.
La Storia verde è illustrata da Gianluca Sturmann, La storia dell’orso marittimo da Alice Lotti, La storia di P.L. da Matteo Signorelli, mentre La storia di M&O è illustrata da Alina Vergnano.
Proprio a quest’ultima è dedicata la pillola di oggi, visto che gli splendidi tratti di Alina (La storia di M&O), hanno preso vita grazie a Lara Caputo, Federica D’Urzo e Simone Tangolo trasformando di fatto, una (non) storia illustrata in una (non) storia animata.
Il racconto di M (il grande nano) e O, (un piccolo gigante) puoi gustartela direttamente dalla sedia del tuo ufficio, cliccando play sul video qui sotto.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.
