Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Mi chiamo Elisa Talentino e sono un’artista che lavora con l’illustrazione – il mio mezzo naturale, la pittura – dove ci sono le mie origini e con la stampa d’arte – il mio debole.
Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Pensa per un momento di dover raccontare qualcosa di molto complesso da spiegare a parole, come per esempio la sensazione che ti lascia nella pancia un sogno e che però raccontata a voce ti rendi conto tu stesso che non potrà mai descrivere ciò che hai sentito. Ecco per poter dar vita a quella cosa che hai sentito laggiù nella pancia profonda, e che non può viaggiare con le parole (perché parlare non è la tua forma di raccontare) puoi usare qualcosa di inafferrabile ma forte come il tuo sogno, quella cosa sono le immagini disegnate.
Non è facile raccontare proprio quel pizzicore lì, quelle sensazioni che a voce sono banali o noiose ma tu senti che per te sono importanti e allora viene fuori che la pittura assomiglia tanto al sogno; se la racconti perde magia, ma quando la guardi se hai trovato la chiave giusta la senti nella pancia.
E allora a quel punto la storia non conta più, perché nei sogni non conta quel che succede, o se ne hai capito il senso, conta quello che ti fanno sentire.
Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Comprende un tavolo da lasciare apparecchiato di pennelli inchiostri matite e zozzeria di gomma e non dover pensare mai a raccogliere tutto perché è pronta cena e quel tavolo deve assolvere a due necessità fisiologiche molto differenti tra loro.
Ogni disegnatore dovrebbe avere le sue tentazioni di belle arti sempre a portata di mano.
Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Un ragazzo che mi ha detto Sei una cartella sul mio desktop. Quasi meglio di una dichiarazione d’amore.
La controparte è stata Ma li fai tu quei disegni che ci sono in internet?
Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P
Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Non è propriamente un’illustratrice ma è senza dubbio una colonna Kiki Smith quando disegna.
Una giovanissima con un’originalità di quelle che vanno dritte per la loro strada, fiera, spavalda e immune alle mode è Nadia Pillon. (Le auguro un futuro da colonna)
Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
Nel semenzaio in questo momento c’è un progetto sulla ciclicità dell’amore dal punto di vista delle stagioni e l’inevitabilità dell’abbandono ad esso anche quando proprio si è deciso Che io la primavera non la voglio sentire mai più, ma si è dimenticato che tanto arriva sempre. Ogni volta.
Final bonus question: Io e il boss di Organiconcrete amiamo la carta, forse più lui che poi mia ha contagiata ;) …le tonalità, la tessitura, l’odore, l’ opacità, i suoi mille usi…
Diciamolo: LA CARTA E’ SEMPRE LA CARTA! Trasmette una concretezza, delle sensazioni che il digitale non potrà mai rendere allo stesso modo (parere mio ;P).
Oltre ad ammirare i tuoi lavori, che trovo meravigliosi mi piace il progetto Inamorarti, che già nella parola secondo me racchiude tutto il senso che dovrebbe avere il concetto di LAVORO.
Ti va di raccontarci di cosa si tratta? di come nasce la tua passione per la serigrafia? Qual è il processo creativo che segui, dall’ideazione del disegno alla stampa? E visto che abbiamo avuto il piacere di acquistare uno dei lavori stampati di Print About Me in occasione del festival Ratatà, ti va di raccontarci anche questo progetto?
Il progetto Inamorarti nasce nel 2008 o giù di lì assieme a una persona a me molto cara che è Paolo Berra, artista, graphic designer e soprattutto serigrafo provetto di Print About Me.
Devo a lui e alle sue passioni brucianti per l’arte e per la stampa gran parte di ciò che faccio ora; è lui che mi ha fatto conoscere la serigrafia, iniziata come nei migliori centri sociali sul pavimento della cucina tenendo fermo il telaio con i piedi e agitandoci tantissimo perché per ogni stampa che veniva bene tre erano un disastro.
La nostra fortuna è arrivata dalla buonanima della prozia Ottavia di Paolo, che ci aveva lasciato in uso un appartamento fuori Torino che in breve tempo è diventato il nostro parco giochi: pavimenti tappezzati di stampe, vasca da bagno millecolori e gelatina fotosensibile in frigo accanto alle verdure perché era estate e si guastava.
Era il campo di battaglia per esattamente tutto ciò che ci veniva in mente; ci sentivamo artisti e anche un po’ invincibili, un giorno abbiamo deciso di fare un’animazione con una donna che andava nuda su un’altalena invisibile e il passo dallo storyboard al distruggere l’intonaco dell’ex camera da letto della prozia per montare una putrella di ferro da una parete all’altra su cui è stata appesa l’altalena è stato davvero breve.
Dopo circa un anno di esperimenti di invincibilità, conseguenti fallimenti e nuovi tentativi a volte vittoriosi ma senza mai basi ponderate abbiamo deciso di venir via dalle montagne cuneesi e di montare un laboratorio a Torino, così è nato Inamorarti. (In Amor Arti)
Ora io e Paolo siamo cresciuti, abbiamo ognuno un laboratorio per conto proprio ma Inamorarti continua ad esistere come progetto di insegnamento, dal 2010 infatti teniamo assieme workshop di microeditoria e stampa d’arte per giovani illustratori e grafici.
Ringraziamo Elisa Talentino per la sua disponibilità e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.elisatalentino.it
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...