Sembra ieri che ci si trovava insieme a tarda sera a immaginare la prima edizione del Beer Park Festival 2015, superati i primi lavori, i secondi e le ramanzine di mamme e fidanzate per organizzare un pelo più di una festa tra amici, con il proficuo intento (al limite) di smuovere un po’ di gente e scolarsi poco più di qualcosina. Mentre era effettivamente ieri, l’altro però, che si raccoglievano le energie rimaste a riflettere e pensare ben al di là delle aspettative di una seconda edizione bevuta di un fiato, tra le oltre 10.000 persone passate, i sorrisi della gente, gli scazzi e ancora ai successivi sorrisi, abbracci e bevute annesse.
Non mi piace entrare nei particolari organizzativi, essendone parte diretta in questo caso, quindi vi parlerò di ciò che mi riesce anche meglio, di quello che si è bevuto di migliore e delle novità per ogni birrificio presente, tra realtà nuovissime mai presenti in manifestazioni analoghe della capitale e mostri sacri della scena birraria nazionale ed internazionale.
L’osservazione più importante, permettetemi almeno questo, è stata il constatare l’uniforme livello delle birre presenti e la qualità espressa dagli espositori, pur venendo da esperienze organizzative e dimensioni talvolta infinitamente difformi.
[B]irrificio Sant’Andrea
Il mitico Vicky Ferraris ha finito i fusti il primo giorno, se ne è fatti portare il doppio ed ha finito anche quelli, sintomo che a Vercelli ci sanno fare e che il rock piace molto anche al popolo romano. Ottima, tra le altre, la WOT!, Black Ipa realizzata in collaborazione con The Old Tower Brew Pub di Novara pulita e beverina, molto inglese nello scendere, molto intrigante nel complesso gustativo ed aromatico.
[B]irrificio La Fucina
Il sedicente Angelo, di ritorno fulmineo da Tokio, con il suo entourage di beoni molesti, ha confermato l’apprezzamento da parte del pubblico con il birrificio nel frattempo avviato rispetto la scorsa edizione. Tra i classiconi presenti, per un nome che è tutto un programma, la BEVI E NUN ROMPE ER CAZZO, esplosiva pale ale in stile americano, con luppolo a gogo e pazzesca beverinità.
[L]uckybrews
Da Vicenza con furore, sempre sul pezzo, i luckyboyz si sono presentati al BPF 2015 forti del successo dello scorso anno, spillando a destra e a manca. Per la prima volta a Roma è stata spillata la BlackBeard, Oatmeal Stout che strizza l’occhio a più ad una Brown Ale, molto “english” a pompa, morbida e vellutata combina ottimamente malti speciali, avena e carbonazione.
[J]ungle Juice
Ah quelli lì lasciateli perdere…
[H]illtop
Tra Inghilterra, Irlanda e lo stabilirsi a Bassano Romano aprendo un birrificio familiare non ho mai capito un granché della storia di Conor… forse mi è sempre bastato bere le sue birre e distrarmi quanto mi bastava a non ricordare il resto. Fantastica la Bella Blonde, Golden Ale fesca e dissetante, pulitissima e molto elegante all’olfatto, quasi da bassa fermentazione.
[B]irrificio del Ducato
Non servono tante parole per uno dei più affermati birrifici italiani, spesso descritti per molti aspetti in queste pagine. Da dire solamente che, anche se versata a tradimento, ho molto apprezzato la Verdi, Imperial Stout che è un po’ il classico dello stile in Italia: rotonda e ben equilibrata sulle note dei tostati è sempre un piacere da bere dopo qualche tempo di astinenza
[S]idri: Orchard Pigs e Thistly Cross
I ragazzi di BeerFellas stanno lavorando da qualche mese a un progetto di promozione al pubblico di questa bevanda di mele, sconosciuta in Italia e dal grandissimo interesse. Nonostante le difficoltà di presentare un prodotto totalmente nuovo è evidente che gli sforzi stanno ampiamente pagando, portando a casa nella setta del sidro sempre più estimatori ad ogni occasione. Personalmente ho trovato fantasmagorico il Thistly Cross Strawberry di 4 gradi, aromatizzato alle fragoline di bosco, che scendeva a bicchierate senza ritegno e sintomi di accuso.. fino almeno a ritornare battagliero tra capo e collo qualche ora più tardi!
[P]iccolo Birrificio Clandestino
Anche del PBC si è parlato un sacco ed ho sempre piacere averne a che fare come amorevole seconda casa. Resta da segnalare l’ultima novità nata per l’occasione del matrimonio di Simone Cantoni, in collaborazione con il Birrificio del Forte, probabilmente destinata ad entrare definitivamente in produzione. Si tratta della A Caval Donato, Belgian Strong Dark IPA di quasi 9 gradi, molto scorrevole nonostante la struttura dei malti e lo zucchero candito, con un uso marcato di luppolo ad accompagnare in maniera originale i lieviti belgi ed le note amare finali.
[B]lackBarrels
Renzo Losi è uno dei rappresentanti più autorevoli delle fermentazioni “miste” e della maturazione in botte nel nostro paese, affermandosi nel tempo per la ricercatezza e particolarità delle sue produzioni. Sempre eccelsa la Vedova Nera, “sour ale” aromatizzata all’amaro San Simone ed invecchiata in botte, dagli aromi intensi di amarena, prugne mature ed erbe officinali.
[B]irra Perugia
Dal principio ho sempre trovato che i ragazzi di Birra Perugia facciano le cose veramente “a modino”, belle birre con carattere e pulizia notevole. Di estremo interesse la nuova Hoppy Lager, fresca e fragrante bassa fermentazione condita con un’esplosione di aromi floreali, melone e agrumi donata dal mix di luppoli europei, americani e neozelandesi (Huell Melon, Centennial, Motueka).
[T]re Pupazzi Brewery
Prima volta in assoluto a un festival romano per i pupazzi del nord, beer firm avviata e dalle potenzialità grandissime. Perfetta per ogni momento di caldo torrido la Project 42, “session” pale ale mostruosamente beverina, dagli aromi intriganti di frutta esotica e pompelmo, corpo esile e finale amaro.
[B]ibibir
Flaviano e il suo squadrone rappresentano le leve tra le più promettenti del panorama Italiano, potendo contare su un nutrito pubblico di seguaci nonostante siano destinati a compiere un anno di attività solamente il prossimo weekend. Tra le birre portate, anche se difficile scegliere, è da segnalare la Birrantonio, Golden Ale pulita, semplice ed estremamente ben fatta, dedicata allo zio, per un nome da sganasciarsi dal ridere.
[B]irra Bellazzi
“Sregolatezza senza genio”, il motto di questi bolognesi veraci ed intraprendenti, con passione da raccogliere a palate. Tra le maggiori novità della manifestazione e di pronto assalto alla scena romana si caratterizzano per produzioni immediate, da bere ed assaporare con gusto. Da segnalare la Alley Hop, Double IPA intensa e cicciona, basata su un mix di luppoli americani, con un ottimo equilibrio e discreta bevibilità.
[B]irrificio della Granda
Dal profondo nord un’altra novità per la scena della capitale da questi ragazzi della provincia di Cuneo, legati ai sapori naturali e genuini del proprio territorio. Notevole tra le altre la Black Hop Sun, Black IPA molto in stile, con un’esplosione aromatica di agrumi, resina e pino, dal corpo esile e il marcato amaro unito al carattere dei malti tostati.
Umberto Calabria
Umberto (JJ) Calabria - Jungle Juice Brewing, autistico della birra e ancora "homebrewer" della domenica. "Liutaio" del sabato pomeriggio se ci scappa. Laureato e lavoratore per errore il resto della settimana. Curioso come una scimmia, sempre.