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Il quartier generale dello Studio Formafantasma

Il quartier generale dello Studio Formafantasma


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Per quanto sia sempre stato contro il fenomeno “abbandona l’Italia” che all’estero è “tutto più meglio” (fenomeno che sembra in crescente aumento, salvo poi, alla fine, tornare nell’ovile di mamma Italia. Chè tanto, lo ripeto sempre, se devi fare il cameriere a Londra guadagnando 1000 sterline e poi spenderne 850 solo per la sopravvivenza, tanto vale restare qui.) devo riconoscere che in alcuni rari casi, la migrazione estera ha portato grossi benefici.

È il caso dello Studio Formafantasma (di cui torneremo sicuramente a parlare in qualche prossimo articolo data l’incredibile produzione artistica del duo), formato da Andrea Trimarchi e Simone Farresin, che si sono incontrati a Firenze durante gli studi universitari e sono poi volati a Eindhoven per frequentare la Design Academy.
Da quasi un anno hanno deciso di trasferirsi ad Amsterdam prendendo un incredibile spazio di 130mq immerso nel verde e raggiungibile dalla stazione con il traghetto in pochissimi minuti, trasformandolo di fatto in una vera e propria casa studio.

Di quanto un ambiente stimolante (costruito e arredato con tutti crismi del caso) influenzi la produttività del lavoro, ho parlato e riparlato in queste pillole architettoniche del Venerdì e probabilmente non ne parlerò mai abbastanza.
L’ambiente che ospita lo Studio Formafantasma, è uno spazio quasi etereo, in cui il bianco e la luce (presente in tutte le ore del giorno) trionfano in maniera imperiosa, dando alle travi in legno (lasciate a vista), l’importanza costruttiva che merita l’ossatura di un’architettura.
Una doppia altezza (e tagli incredibilmente geometrici) dividono il piano terra adibito a studio e fucina creativa, dal soppalco (raggiungibile tramite una piccola scala) che ospita camera e salotto.
Nello studio spiccano i tavoli dell’autoprogettazione di Enzo mari (a tal proposito ti consiglio il libro Autoprogettazione?) inondati dalla luce naturale proveniente da ogni dove (tetto compreso, grazie ai lucernari), e un pavimento in cemento industriale che di fatto rendono lo spazio una vera e propria factory.

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Credits: Van Mossevelde + N

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Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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