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Tuesday Poison: Greg “Craola” Simkins

Tuesday Poison: Greg “Craola” Simkins


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Cari miei affezionati lettori di Tuesday Poison, in questo martedì di fine maggio vi porto a conoscere un artista straordinario, il quale realizza dei veri e propri capolavori che ovviamente prima o poi sarebbero finiti in questa nostra bellissima rubrica del martedì. Quindi, come vi invito spesso a fare, rubate due minuti di tempo al vostro capo e mettetevi comodi mentre leggete cosa vedo io nelle opere del nostro ospite.

L’artista di questo martedì è Greg “Craola” Simkins, nato nel 1975 a Torrance California, esattamente a sud di Los Angeles, nella stessa città in cui ha conseguito la sua laurea in Arte nel 1999. Il suo percorso artistico inizia in tenera età quando ovviamente comincia a realizzare i suoi primi disegni, ispirati al mondo della fantascienza che derivano dalle letture di libri di avventure come quelle dell’opera di C. S. Lewis, Le Cronache di Narnia, nonché La Collina dei conigli di Richard Adams e infine The Phantom Tollbooth di Norton Juster, le tre opere annoverate sulla sua biografia ufficiale. E pare proprio che la lettura delle opere citate nel rigo sopra assieme alla presenza di conigli nella sua abitazione da bambino a sua volta unita al viaggio con la famiglia nelle Hawaii molto tempo fa, insomma questi tre elementi, pare abbiano creato un mondo parallelo nella sua mente dove animali di diverse specie hanno iniziato a convivere dapprima nella sua mente e poi nelle sue opere, come quelle che vi propongo tra queste righe.
Un altro dato importante nella vita dell’artista di oggi è il passaggio dai graffiti, che firmava appunto con lo pseudonimo di Creola, alla pittura, un salto che lo accomuna a molti altri suoi colleghi di cui vi ho parlato in questa stessa rubrica.

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Ciò che sorprende nella pittura di Craola è l’affascinante combinazione tra l’aspetto animalesco, il gusto per il grottesco e la sua capacità di far trasparire quell’aspetto ludico degli elementi rappresentati, proprio quella particolare sensazione che l’artista ha intitolato “The Outside”, ovvero ciò che sta fuori: come Alice entra nella tana del coniglio per esplorare mondi e situazioni fuori dal normale, proprio esattamente così nelle opere dell’artista americano lo spettatore esce dalla sua ordinarietà per lasciarsi trasportare da un’esperienza sensoriale che solo l’arte riesce a comporre.

Osservando attentamente i suoi dipinti non posso fare a meno di notare una certa somiglianza con alcuni altri artisti della sua linea surrealista ai quali forse si sente molto vicino: la forte tonalità e la descrizione anatomica delle sue creature ricordano molto quelle del nostro Marco Mazzoni, ancora una volta chiamato in causa in questa nostra rubrica, mentre l’intreccio tra oggetti ludici e personaggi grotteschi ma dal tratto delicato e talvolta seducente riconducono forse allo stile di Ray Caesar e Mark Ryden, altri grandi maestri del pop surrealism anch’essi da me molto spesso citati. Riuscire a descrivere attraverso la pittura il proprio mondo interno, abitato da strani soggetti che si rincorrono, è ciò che Craola continua a fare tutt’ora, divertendosi e divertendo noi, assetati di cose belle.

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Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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