L’uomo, sin dalla sua nascita, è sempre stato un animale nomade, costretto a spostarsi per seguire lo spirito di sopravvivenza, motivo per il quale ci sono stati e continuano ad esserci contatti tra diverse popolazioni all’interno di un stesso stato. Tale fattore, ovvero lo spostamento geografico di persone verso luoghi più convenienti, soprattutto dal punto di vista delle attività, da quello di origine, ha generato studi e ricerche di carattere sociologico e antropologico (vedi De origine et situ Germanorum di Tacito tanto per andare lontano nel tempo) che appassionano studiosi e artisti, soprattutto fotografi, i quali riescono più di qualsiasi altra persona a catturare più velocemente i cambiamenti insiti nella società.
Come nella pillola dello scorso giovedì, in cui vi ho parlato del progetto Fifty Years of San Francisco Street Photography 1965-2015 di Maury Edelstein e Ted Pushinsky, oggi vi propongo un altro documentario fotografico, The Chinese Americans, di AnRong Xu.
Cresciuto a Chinatown, AnRong Xu ha realizzato una serie di lavori fotografici all’interno di una delle più grandi comunità esistenti negli Stati Uniti, ovvero quella cinese che dalla seconda metà del XIX secolo ha iniziato a stanziarsi nelle grandi metropoli americane proprio come New York, città in cui continua a vivere l’ospite di questo nostro giovedì.
Le fotografie che ho selezionato per voi rendono omaggio al documentario, ancora work in progress, di AnRong Xu, il quale attraverso le sue immagini si fa portavoce non solo del cambiamento sociale di una comunità ben specifica ma allo stesso tempo traccia delle linee geografiche e temporali senza limiti poiché i luoghi cambiano per adattarsi alle esigenze degli individui e gli stessi individui cambiano per adattarsi ai luoghi.
Buon giovedì!
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!