Carissimi lettori di Tuesday Poison, oggi vi conduco lungo un viaggetto storico alla scoperta di una delle cose che più mi affascinano sin dai tempi dell’infanzia, ovvero il bestiario o bestiarium per i puristi del latino. Non ricordo con esattezza la prima volta in cui ne ho sentito parlare, era di sicuro durante le lezioni di storia alle elementari, di sicuro nella pagina degli approfondimenti a fine capitolo. Sappiamo che nel Medioevo il bestiarium era un libro nel quale venivano raccolte descrizioni di animali, reali o immaginari, alle quali venivano aggiunte delle spiegazioni che molto spesso si riferivano a storie e personaggi della Bibbia.
Molti sono i bestiari raccolti nel periodo altomedievale, erano noti soprattutto tra le popolazioni dei villaggi che sorgevano in prossimità delle montagne e dei boschi e, poiché forte era il desiderio di raccontare la vicinanza con le creature che si aggirano di notte, le loro consuetudini oltre che alla loro sembianza e ai loro versi, ad un certo punto c’è stata una certa proliferazione di bestiari davvero straordinaria, soprattutto tra Inghilterra e Francia.
Dunque è proprio in questo periodo remoto che iniziano a circolare i primi bestiari, i quali, finiti in molte biblioteche sparse in giro per il mondo come il Il bestiario di Aberdeen che si trova nella biblioteca dell’omonima università, impressionano soprattutto per i disegni che accompagnavano le descrizioni, delle vere e proprie illustrazioni di altri tempi che andavano a sottolineare quel senso di mistero e grottesco che incantano ancora oggi lettori e soprattutto artisti che si sono succeduti nel corso dei secoli. Come l’ospite di questa puntata, ovvero Lauren Marx.
Cresciuta nelle vicinanze dello Saint Louis Zoo nel Missouri dove da bambina trascorreva alcuni fine settimana, Lauren Marx è oggi un’illustratrice americana appassionata di cosmologia, anatomia e biologia, tre materie che ama combinare nella realizzazione dei suoi lavori che crea attraverso l’uso di penne a sfera, inchiostro, penne colorate e coltello esatto. Se fin dall’infanzia la sua passione era raccogliere ossa, piume e libri, una volta diventata grande Lauren Marx ha saputo fare interagire queste sue passioni fino ad ottenere una vera e propria collezione di opere che messe insieme somigliano molto ai bestiari di cui parlavo nel paragrafo precedente. Le creature misteriose descritte nei testi antichi sembrano trovare nuova vita nelle illustrazioni dell’artista americana, la quale crea nelle sue opere un universo cosmologico in cui spetta ad ognuno di noi decifrare i codici che si insinuano in ogni animale raffigurato.
Lo scopo dell’artista corrisponde alla sua bravura, ovvero alla capacità di saper rappresentare un universo interattivo dove animali e altri elementi circostanti si combinano perfettamente in un gioco di forme e colori suggestivi. Guardando più da vicino le sue illustrazioni potrebbe sembrare di trovarci spettatori di un mondo animale particolarmente dettagliato sia nel colore che nel tratto così tanto da pensare che non sia opera di un’abile artista quanto della natura stessa che crea e distrugge al tempo stesso.
L’uso di una forte tonalità di colori che a volte contrasta con il bianco e nero che incastra la visione unitaria dell’opera rende ogni singola opera una creazione unica ed irripetibile, un atto creativo destinato a lasciare sconcertato ogni singolo sguardo che ad essa si avvicina. Un percorso inusuale è quello che fa l’occhio dello spettatore, il quale viene prima travolto dalla potenza dei soggetti disegnati e poi lasciato davanti al pensiero della simbologia da decifrare. Quella stessa strada, in parte, che lo spettatore si trova di fronte quando guarda per la prima volta le opere di Marco Mazzoni al quale la nostra artista di oggi sembra ispirarsi, almeno da come si evince dalla sua biografia. Così come nelle opere dell’artista italiano anche nelle illustrazioni di Lauren Marx ciò che si percepisce è la fusione tra il sublime e surreale animalesco, un gioco pericoloso e per questo attraente.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!