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Vangardist: 3000 copie stampate con sangue sieropo...

Vangardist: 3000 copie stampate con sangue sieropositivo


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In pochi possono permettersi di lavorare con un’agenzia pubblicitaria come Saatchi & Saatchi (di cui avevamo già parlato qui), forse una delle più importanti agenzie al mondo, che da sempre si è distinta per il suo modo di innovare e proporre un modello di advertising estremamente creativo.
Tra i pochi, dicevo c’è Vangardist, mensile maschile tedesco nato nel 2008,  che in occasione del Life Ball di Vienna (il più grande evento europea dedicato all’hiv) ha associato alla sua normale produzione, un’edizione limitata (3000 copie, già quasi tutte belle che andate) stampata con inchiostro mescolato a sangue proveniente da 3 individui sieropositivi: una madre, un omosessuale, e un eterosessuale.

L’ignoranza che vige intorno all’hiv (di cui l’opinione pubblica sembra occuparsi sempre meno, quasi come fosse debellata, quando in realtà è nella top ten della cause di morte nel mondo) ha fatto sì che si sollevasse un polverone mediatico intorno a questa edizione, con risentimenti e accuse da parte di chi pensava che la rivista non fosse sicura (e probabilmente, conoscendo quelli di Saatchi&Saatchi, l’obiettivo era proprio quello) .
In realtà, il sangue è stato controllato e sterilizzato dai dottori dell’università di Harvard e Innsbruck, che assicurano senza ombra di dubbio l’innocuità del prodotto.

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Un concept ben confezionato dunque, che mira a scioccare il lettore, ma soprattutto a farlo riflettere, su una realtà che a distanza di 30 anni, risulta ancora sconosciuta ai più, spesso associata a droga e sessualità e per questo stigmatizzata nell’immaginario collettivo.
Il packaging dell’edizione poi, completa un prodotto realizzato con cura e maestria, “sigillato” e messo in quarantena, in una confezione asettica e quasi ospedaliera, con tanto di claim “Break the seal and help break the stigma”. Che poi è un invito a non aver paura e buttare giù quelle barriere che resistono dagli anni ’80.

Qui sotto trovi un video di backstage, che racconta come è stato realizzata quest’edizione, chi sono i donatori, e come è stato stampato il volume.

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Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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