Gli addetti ai lavori, lo conoscono perchè ha fondato nel 1965 insieme al designer Michael Wolff una delle agenzie di comunicazione più importanti del mondo (e se la pubblicità è così come la conosci oggi, il merito (o demerito, scegli tu) è anche il loro) che tra le altre cose, ha realizzato il discusso logo delle Olimpiadi di Londra nel 2012, che oltre ad essere abbondantemente sotto le aspettative, fu accusato di provocare addirittura attacchi epilettici. E di fatto, li provocava davvero a chi ne soffriva.
Wally Olins, scomparso il 14 Aprile dello scorso anno e fondatore insieme al succitato Michael della Wolff Olins, fu uno dei primi a parlare di storytelling, ancor prima che nascesse questa tanto bella quanto inflazionata parola, rivoluzionando il concetto di pubblicità e spostando l’attenzione non sul prodotto (come era solito e naturale a quei tempi) bensì sull’immagine e la storia del brand.
Un cambiamento, che oggi ti pare ovvio e naturale ma che negli anni ’60 si impose sul mercato in maniera rivoluzionaria e innovativa, suscitando, come è ovvio, remore e scetticismi.
Proprio a Wally Olins è dedicato il progetto Wall of Wally, frutto dalla mente del designer Jamin Galea che partito da una delle immagini iconiche di Olins ha chiesto a centinaia di illustratori di tutto il mondo di reinterpretare con il loro stile quella foto.
Il risultato è un vero e proprio “muro” di illustrazioni sensazionali, che con i loro diversissimi stili accarezzano le mille sfaccettature di uno dei padri dell’advertising moderno.
Proprio qualche giorno fa, Wall of Wally è diventato anche un libro che raccoglie 50 delle oltre 160 illustrazioni arrivate a Jamin, in formato 30×30 con copertina realizzata da Lefty Le Mur, che stando agli aggiornamenti della pagina Facebook, verrà presentato a Giugno a Shoreditch nello splendido bookshop/galleria Material (in cui ho messo piede con estremo entusiasmo, proprio qualche mese fa).
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.