Tempo fa, durante una delle mie rare surfate su Twitter, mi è capitato sotto mano una tabella del New York Times, che faceva un sunto sulla situazione degli architetti in Europa. Non ci voleva di certo il New York Times, per capire che l’Italia è il paese europeo con più architetti (153 mila, cioè 2,5 ogni 1000 abitanti), seguito dalla Germania (107 mila) e dalla Spagna (51 mila), ma paradossalmente L’italia è anche uno dei paesi dove al momento (e questo va specificato a lettere cubitali, mettendo in conto che il periodo storico fa sempre la sua parte) si costruisce meno con conseguente alto tasso di disoccupazione da parte degli stessi architetti.
La nostra generazione dunque (e mi riferisco a quella dei 30-40 anni), che poi è la “nuova generazione”, ha la possibilità di entrare in studi che costruiscono all’estero o “ripiegare” su studi di progettazione che hanno capito l’enorme potenziale del “già costruito” e si sono tuffati nelle ristrutturazioni, tenendo conto che come dice Nicola Di Battista (direttore della storica rivista Domus) nel suo ultimo editoriale, quello dell’architetto “è un mestiere eminentemente collettivo che può compiersi solo con l’indispensabile presenza di più protagonisti: dal committente portatore di bisogni, all’impresa che è chiamata a realizzare l’opera fino al progettista portatore di competenze (…)”
Quello realizzato dallo studio polacco Superpozycja è proprio un progetto di ristrutturazione avvenuta nel 2013, recentemente vincitore del primo premio del Fornii Fest.
Si tratta di una vecchia ma inusuale (per via di alcune altezze) soffitta di 80mq, terreno fertile per i progettisti, che hanno voluto sin dall’inizio eliminare i preconcetti sugli angoli angusti e poco sfruttabili, donando armonia e dilatando gli spazi.
Interamente volto al bianco per aumentare la luminosità e riflettere in maniera ottimale la luce proveniente dalle aperture, l’appartamento mantiene la struttura di legno a vista, in un gioco di arredi e colori che ricorda in modo inequivocabile lo stile scandinavo. Attraverso una scala a chiocciola si sale su un soppalco che affaccia nella zona giorno e che ospita la camera da letto, rendendo di fatto una soffitta, un vero e proprio loft.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.