Nel mare di pseudo artisti, artisti improvvisati, mine vaganti in cerca di fama, hipster in cerca d’artista (e viceversa), artisti arrivati (al capolinea) e artisti mai partiti, le perle, quelle di rara bellezza, splendono così tanto che proprio no, non puoi confonderle e non riconoscerle.
Ci vorrebbe un reset, un riavvio, qualcuno che dica “Ehi, tu, si, tu che continui a fare sempre le stesse cose da dieci anni credendoti un artista, sei finito. Spegniti”.
Già, perchè in mezzo a quel mare (che nel frattempo è diventato un oceano) si è persa la voglia di sperimentare, di (ri)mettersi in gioco, di resettare tutto e (ri)partire, accecati dalle esche sbrilluccicose di gallerie e media che amano riempirsi la bocca di arte e soldi.
In un contesto come questo, viene da chiedersi se e quando si sgonfierà questa bolla, strizzando gli occhi davanti a quelle gallerie dalle lunghe vedute, che prima di altre hanno deciso di investire su Artisti lontan(issim)i dalle logiche commerciali del mercato.
Una perla rara, impreziosita da bagliori di sincerità e genialità è proprio Michele Guidarini (passato spesso tra queste pagine) che riconosci lontano un miglio, sì per quel suo frangettone da artista maledetto, ma anche e sopratutto per quello stile incredibilmente iconografico che riesce ad innovare e implementare sempre, mantenendo la sua identità di fondo.
Perchè a sperimentare, frammentare, scomporre e ricomporre, il rischio è quello di perdere i pezzi e non uscirne più, nel tentativo (inutile) di cercare nuove strade da percorrere.
La strada giusta, in questo caso è Via Piranesi 12, a Milano, dove Giovedì 23 Aprile alle 18:30, Michele inaugurerà la sua personale Future is Sold Out presso Kalpany Artspace Milano.
Una mostra, in cui l’artista, cerca di dare nuova vita al “nonsense” quotidiano, quello fatto da religioni, politica, principi morali, rispetto e sentimenti, spolpati fino all’osso e privati dell’essenza, ridotti a un’accumulo di parole illusorie e prive di ogni minimo significato e scopo.
Un viaggio per “riacquistare se stessi ripartendo dal niente. Perché l’unico spazio di libertà che abbiamo, è nella nostra mente.” Un viaggio per togliersi le maschere e riprendersi quell’individualità perduta.
Un viaggio che comincia proprio il 23 Aprile, negli spazi più reconditi della nostra anima. Lì, dove the Future Is Sold Out.
Alcune opere sono realizzate in collaborazione con l’artista Pasquale De Sensi, e la fotografa Eleonora Pegorini. Il video invece (un assaggio lo trovate proprio qui sotto) in collaborazione con i ragazzi di Q2 Visual e il producer Leprotto.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.