Puoi scegliere di vivere nella città in cui sei nato. Puoi scegliere di fregartene delle tue origini e scappare lontano. Puoi scegliere di trasferirti in una città in cui non stai bene, solo perchè “lì c’è lavoro”. E viceversa, puoi scegliere di rinunciare a un lavoro perchè la città non ti soddisfa. Puoi scegliere di vivere una città senza patente. Puoi scegliere di perdere 20 minuti per trovare parcheggio. Puoi scegliere di alzarti la mattina svegliato dal cinguettio delle rondini piuttosto che dai clacson delle auto. Puoi scegliere di comprare i prodotti bio al centro commerciale. Puoi scegliere di coltivare frutta e verdura in un orto.

Puoi scegliere di vivere in una grande città e guardare solo la parte ostile. O di aprire gli occhi e scoprire il volto buono, che Calvino lo sa, c’è sempre. C’è sempre stato.

Il punto è, la prospettiva con la quale guardiamo le cose, noi stessi, gli altri, la città in cui viviamo.

MINI che di fatto è un brand di automobili quindi apparentemente abituato all’unica prospettiva della strada vista dal parabrezza, in occasione del Salone del Mobile 2015, ha stravolto completamente il suo punto di vista, presentando in collaborazione con il designer e artista spagnolo Jaime Hayon. Urban Perspectives visibile dal 14 al 19 aprile 2015, nel Laboratorio Bergognone in Via Bergognone 26.
Si tratta di un’installazione che ruota intorno al MINI Citysurfer Concept, un versatile kick scooter elettrico che mira a rendere più agile (ma anche più ecologico) il movimento in città, regalando lo spunto all’artista per partire in un viaggio onirico e surreale da condividere con lo spettatore e in cui mettere in scena tutta la sua visione stilistica sulla mobilità del futuro.Un viaggio in cui Hayon sogna strade fatte in Marmo di Carrara, passando tra colonne di un azzurro brillante e tra splendenti lumi in ottone, che indicano la via verso una meta immaginaria.

Urban Perspectives è l’ennesima testimonianza che si può costruire un futuro (e quindi automobili del futuro) guardando tutto con più occhi, scegliendo (perchè alla fine sempre di scelte si parla) di coinvolgere la creatività di astri nascenti del design, aprendo le porte alla relatività, ai punti di fuga e alla prospettive.
Senza dimenticare che la mobilità urbana, qualunque essa sia, prima ancor che nel mezzo, passa prima nella testa.
Nella testa di chi sceglie da che punto di vista vivere la sua città.