A colpi di luce 3.0: Fabrizia Milia


Fabrizia Milia 010

Ciao Fabrizia, parlaci di te attraverso due scatti: fotografa ciò che hai in tasca e dove ti trovi adesso, raccontaci se (e perché) rappresenta il posto in cui vorresti essere.
Eccomi!, ma senza tasche e anche qualora ne avessi sarebbero vuote. Molte volte le cose che ci portiamo dietro, a portata di mano, finiscono per essere dimenticate, ragione per cui preferisco tenere le cose sempre davanti agli occhi.
Mi trovo nella mia stanzetta che rappresenta non tanto il posto in cui vorrei essere ma soltanto il posto in cui mi trovo. Ed ora è in uno stato che definisco “Non presentabile” troppo, troppo disordine.

Dici di te che non vuoi essere felice, ma solo “felice ogni tanto”, mi dici secondo te cos’è la felicità e se riesci nel tuo intento? (queste sono le domande che pongo anche a me stessa, le faccio anche a te per cercare una risposta diversa)
Riesco nel mio intento. Lo debbo ammettere. L’esser felice “ogni tanto” è inevitabile, o quanto meno, sarebbe sciocco non esserlo negli attimi di consapevolezza, quando guardandoti attorno ti accorgi che hai tanto, quando ti accorgi che il sole splende, quando hai motivi per sorridere e/o ridere. La felicità non è uno stato che si raggiunge in maniera permanente ed è utopico sperarlo. E’ come una fresca bevanda nel cuore del deserto. Dà sollievo e soprattutto la carica per andare avanti e la voglia di sorseggiarla ancora.

Cosa fai quando non scatti fotografie? Come passi il tuo tempo libero?
Quando non scatto fotografie mi cibo di fotografie, riguardo le mie e quelle degli altri. E’ un filo continuo, senza nodi o interruzioni. Costante.
Ed anche, quando non scatto, vivo le mie situazioni quotidiane, mi arrampico nei miei specchi, concepisco idee, attendo ispirazioni, guardo fuori dalla finestra.

Fabrizia Milia 02

Raccontaci l’ episodio che ha in qualche modo segnato il tuo avvicinamento o la tua visione fotografica.
Mi sono affascinata alla fotografia all’età di sette anni, frequentavo, con le mie sorelle, un laboratorio ove si svolgevano delle attività per bambini.
Una di queste fu proprio la fotografia e credo di esserne stata rapita proprio lì, dentro quella camera oscura, il vedere “apparire” l’immagine su pellicola come per magia non me la fece scordare mai. Ma ad ogni modo l’ho rincontrata solo molto più avanti, quando da adolescente io e le mie amiche ci compravamo le macchinette usa e getta e riempivamo gli album che io restavo a sfogliare per ore ed ore. Le fotografie ho iniziato ad osservarle molto ancor prima di scattarne molte.
Ma è stato solo con l’arrivo di internet che ho conosciuto quella che in tanti definiamo “fotografia artistica”. Accompagnavo con le immagini che trovavo sul web i miei pensieri sui blog dove condividevo i miei pensieri scritti, ma questo mi faceva sentire una ladra ed incompleta. Sentivo che oltre alle parole anche le immagini dovevano essere mie, frutto del mio vedere. E così iniziai a scattare no stop fino ad oggi.

Mi incuriosisce molto l’autoritratto, infatti scatto una foto a me stessa ogni volta che mi succede un avvenimento che voglio ricordare, che passa attraverso i miei occhi, il mio viso, avvenimenti felici o dolorosi, riguardando quelle foto poi ricordo il motivo ed è come se quella foto fosse un diario dei miei stati d’animo, è così anche per te? Cosa ti spinge a fotografarti, per quale motivo lo fai?
Uso me stessa come soggetto ma potrei anche Non essere io. Non mi fotografo per apparire né per ricordare momenti particolari.
Il fatto è che mi è capitato e mi capita di fotografare anche altri soggetti ma alla fine la maggior soddisfazione la ottengo quando fotografo me stessa. Stare sia dietro che davanti alla macchina equivale a darsi in toto quello che si vuole ottenere.

Nelle tue foto cambi anche gli oggetti e i vestiti che indossi, cosa aggiungi e togli a te stessa, nei tuoi scatti?
Il cambiare oggetti e vestiti lo trovo essenziale. Sono poi questi, che sposati al soggetto, mutano la dimensione dello scatto, creando così il tempo e il luogo (che non ha importanza se davanti alla stessa parete o allo stesso fondale ogni volta).
Istintivamente, mi viene da dire che ciò che mi aggiungo e mi tolgo, a seconda della foto, sono gli anni.

Fabrizia Milia 06

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Quali sogni nel cassetto ancora da realizzare?
Ahimè, non sono una persona che progetta. C’è chi mi definisce una fatalista. Una che fa scorrere la vita, convinta che prima o poi si ottiene quel che si merita. Vivo sempre in attesa di svolte positive.
Ma posso di certo affermare che sogno, un giorno, di poter vivere a Parigi in un appartamento che accoglie la luce meravigliosamente.

Cosa influenza il tuo modo di fotografare? Da cosa ti lasci ispirare? Hai qualche punto di riferimento per la tua arte?
Sono una persona che osserva molto anche le altrui foto, quindi credo che volente o nolente i miei occhi, molto assorbenti, catturino immagini che in qualche modo mi ispirano e che di certo mi invogliano a creare. Parlare di “influenza” è giusto. E’ palese che tante fotografie non sono poi così diverse le une dalle altre seppur create da autori differenti. Ma la cosa importante, è appunto, che ognuno mantenga il proprio stile facendo così le differenze.

Ultima richiesta: un film che hai adorato, una canzone che non riesci a togliere dalla testa, un fotografo che vorresti consigliarci, un viaggio che vorresti fare.
Film: The Hours / Le ore. E’ un film che ho guardato tanto e che guarderei sempre.
Canzone: I’m not human at all – Sleep Party People.
Viaggio: Romania, mi sono rimaste impresse negli occhi delle fotografie fatte proprio lì e resto del parere che i suoi paesaggi sappiano trasmettere qualcosa di magico.
Fotografo: Andrea Tomas Prato, ho sempre considerato le sue fotografie come le ciliegie, una tira l’altra. Difficile staccare gli occhi ed hanno un sapore delizioso. E poi, la sua bravura è indiscutibile.

Ringraziamo Fabrizia per la sua disponibilità, ecco il link al suo sito: Fabrizia Milia

Fabrizia Milia 09 Fabrizia Milia 08 Fabrizia Milia 07  Fabrizia Milia 05 Fabrizia Milia 04 Fabrizia Milia 03 Fabrizia Milia 01


Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

Commenti

commenti