Come è normale che sia, quando un movimento riempie le pagine dei giornali (cartacei e digitali), quando arriva sulla bocca di tutti, quando riscuote successo da parte di piccole o grandi masse, insomma, quando attira l’attenzione e fa parlare di sè, improvvisamente avviene un miracolo: la moltiplicazione dei festival.
È successo così con la street art (mercificata e spesso in pasto a caimani che si professano “amanti dell’arte”) e sta succedendo con l’illustrazione, i fumetti e l’editoria indipendente.
Perchè quello delle autoproduzioni e dell’editoria indipendente è un vero e proprio movimento, che da qualche anno in Italia spinge prepotentemente dalle retrovie per illuminare una scena che se ne è stata nascosta per qualche tempo ma che oggi, grazie alla complicità di strumenti come il crowdfunding, i media digitali, i social network e altre diavolerie da strategist sembra essere pronto per la risurrezione.
Il rischio però, quando si parla di miracoli, è sempre quello di prendere un abbaglio, perchè i credenti non praticanti (che poi predicano bene e razzolano male) sono sempre in agguato, con le loro teorie e le chiacchiere da bar pronti a gridare al “festival!”, lì dove in realtà c’è solo fuffa.
Un miracolo di quelli veri (non lo dico io, che in fin dei conti potrei essere uno di quei predicatori, ma lo testimoniano i numeri e i risultati ottenuti nella scorsa (prima) edizione)) è proprio Ratatà, festival giunto alla seconda edizione e ricchissimo pure quest’anno di eventi e attività collaterali, oltre che di novità.
Una su tutte è proprio quella di chiedere aiuto al crowdfunding, che poi è un chiedere aiuto a chi il festival lo vive, lo desidera, lo apprezza, lo brama, lo invidia, lo aspetta, lo vuole e magari ha smesso di fare il cattolico non praticante e ha fatto il suo.
Cuore della manifestazione (che quest’anno aggiunge un giorno per dare più ampio respiro a tutte le attività) sarà la mostra mercato degli editori che si terrà dal 18 al 19 aprile presso il csa Sisma, in un programma vastissimo che partirà dall’11 Aprile (con l’inaugurazione delle mostre Festa d’Aprile e TerraProject) e come nei festival genuini si srotola in un lungo work in progress, quasi a dire “viviamo di provvidenza!”.
Che poi, visti i protagonisti di provvidenza non direi proprio. Da Domenica 12 Aprile partità il laboratorio di illustrazione Una storia al giorno di e con Stefano Ricci; Venerdì 17 Aprile, inaugurazione di Madremorta, mostra con Canemorto, Denis Riva, James Kalinda, Lucamaleonte, Signora K e Nicola Alessandrini sulla natura e il suo deterioramento; il 19 Aprile, Virginia Mori presenterà Haircut e il libro Vento (che vi presentammo qui); sempre Domenica 19 uno splendido workshop di cianotipia a cura di Cuartonigro Photolab.
Un programma, come anticipato, così lungo, che a dirlo tutto d’un fiato, si rischia di far seccare la lingua.
Perciò ti metto un comodo link che sono sicuro andrai a spulciarti da solo.
E in tutto questo, (qualora non bastasse) c’è spazio anche per i bambini, con il geniale workshop di cinema di animazione Sassopasso, a cura degli OTTOmani
Insomma, il calderone è bello grande. E le strade per Ratatà sono infinite.
E poi dicono che i miracoli non esistono.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.