Tuesday Poison: Debora Guidi


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Cosa fanno i bambini tutti i giorni? Fabbricano ricordi.
Dino Risi 

Ormai avrete capito che ci ho preso un certo gusto ad iniziare con una citazione di un personaggio illustre e mentre martedì scorso per Alessandra Fusi avevo scomodato Frida Kahlo, per la bravissima illustratrice di oggi ho pensato ad una frase del grande regista milanese scomparso nel 2008 a Roma letta su un segnalibro che mi è stato regalato qualche anno fa. Perché, è lecito chiedermi, ho avuto questa associazione di idee tra Dino Risi e l’ospite di questa nuova puntata di Tuesday Poison? Beh, potrei di sicuro rispondervi senza troppo indugiare che basta guardare le illustrazioni dell’artista di oggi per rendersi conto di quanto appartengano al nostro mondo dei ricordi legato all’infanzia, ma vorrei spiegarvi cosa vedono i miei occhi nel fondo delle sue opere.

L’artista di questo martedì velenoso è Debora Guidi, molti di voi la conosceranno di sicuro ma se ficco il naso nella sua biografia di certo nessuno si offende: Bologna è la sua città ma ha studiato al Politecnico di Milano dove si è laureata due volte in Design e in Illustrazione Editoriale, lavora sia come graphic designer che come illustratrice. Dice di amare “le ombre delle matite, i piccoli dettagli, gli occhi, gli alberi, vecchi fogli e le sorprese.” E noi ci crediamo, basta guardare le sue bellissime illustrazioni che ho allegato a questo pezzo per darmi ragione.

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Riprendendo la citazione di Dino Risi con la quale ho aperto questo pezzo sull’artista bolognese mi fermo ad osservare le immagini delle opere scelte per voi e mi sembra davvero facile perdersi negli angoli remoti del nostro passato quando le ore del giorno facevano rima con gioco e spensieratezza e inconsapevoli realizzavamo piccole confezioni di attimi di felicità, ricordi di cui avremmo disposto ogni qual volta la nostra mente avrebbe voluto distrarsi dalle difficoltà e il colore delle forme mischiato alla nostra fantasia ci regalava tutto quello che ci sarebbe rimasto dentro e narrato solo attraverso le immagini. Nelle illustrazioni di Debora Guidi non c’è solo la bellezza del mondo dell’infanzia, sarebbe tutto troppo semplice e riduttivo per un’artista che ama spingersi oltre il ricordo, nel suo mondo fatto a matita e macchiato da colori vivaci si nasconde la capacità di raccontare qualcosa di straordinario che le parole non sarebbero in grado di fare altrettanto, troppo sospese nell’attimo del suono in cui vengono pronunciate, si perderebbero nello spazio vuoto tra il pensiero e l’effetto: nel suo gesto si rivela l’attesa, quella sensazione di malinconica speranza che qualcosa accada mentre un impertinente kronos solletica i nostri sensi rendendoli sensibili ai tempi verbali.

Incantevoli fanciulline accompagnate talvolta da animali, come farfalle ed elefanti, sembrano muoversi tra danze e numeri circensi, tra pensieri ed emozioni che si sovrastano fin quasi a far scomparire del tutto la superficie sulle quali vengono poggiate per imprimersi nello sguardo, quello nostro che fa fatica a sollevarsi per dirigersi altrove. Troppo grande è la sensazione di appartenenza al momento che si sta svolgendo sotto i nostri occhi per considerare quel solletico futile e sagace.

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Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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