Il numero delle volte che respiriamo durante il giorno, i battiti del cuore al minuto, la quantità di ossigeno che entra nel corpo in un’ora, così come il numero delle volte in cui battiamo le palpebre, sono numeri che ti fanno pensare alle cose che fai durante il giorno senza rendertene conto (davvero?), ma (se li trovi interessanti) rischiano di farti entrare per direttissima nel club degli psicopatici, o degli accumulatori seriali di dati (che poi è un po’ quello che tutti oggi chiamano IOT, acronimo di Internet Of Things).
Se passi 8 (e più) ore della tua giornata dentro un ufficio, la cosa più (il)logica che puoi fare è quella di disseminare sensori un po’ ovunque, lasciando che zio Arduino (Ardu.. chi?) acquisisca tutti i dati e te li rispedisca belli e pronti sullo schermo di un pc. Magari su una bella e minimale dashboard. Senza effettivamente un logico motivo, ma solo per il gusto di sapere quante tazze di caffè produce la macchinetta, quanti scalini vengono saliti (o scesi) ogni giorno, quante volte viene spinta la combinazione CMD+Z sui mac dell’ufficio, quante volte viene aperto il frigorifero, così come i fogli sputati fuori dalla fotocopiatrice, le volte in cui viene tirato lo sciacquone del bagno o il grado di rumore attorno al tavolo centrale.
Un esperimento questo, fatto dai ragazzi dello studio francese Sid Lee, che per festeggiare il loro sesto anno di attività, hanno piazzato sensori persino nelle porte del biliardino (a quanto pare, oggi diventato un oggetto immancabile in tutti gli studi creativi) per conoscere le partite vinte dai blu e quelle vinte dai rossi.
I risultati in real time, li trovi tutti in questa meravigliosa pagina (con tanto di statistiche mensili), un autentico gioiellino che farà aumentare sicuramente i battiti del cuore a quelli con un debole per l’IOT.
Senza pensare a tutti i maker, i nerd, i curiosi e gli accumulatori (di dati) seriali, che in questo momento staranno facendo voli pindarici nell’universo delle statistiche, con uno sguardo già proiettato a tutti i sensori da sparpagliare in casa propria.
Magari servisse a qualcosa.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.