Quando sono stato a Londra per la mostra di Borondo, ho preso casa a Shoreditch, fregandomene altamente di Victoria Station, del Buckingham Palace, del Big Ben, di Piccadilly Circus, della ruota panoramica e di tutte le diavolerie da turista come l’estrema apprensione e concitazione per il cambio della guardia. Shoredicth se ancora non lo sai, è definito dagli inglesi stessi (e mi riferisco a quel 45% della popolazione di Londra) come il nuovo centro, fulcro di fermenti creativi, gallerie d’arte, locali arredati con estremo gusto e bookshop che fanno girar testa (e portafogli) a tutti i magazine/book addicted.
Con le suole calde (ma i piedi congelati) e con una mappa mentale in testa ben definita (ma anche cartacea) io, Eva e Marta, ruotavamo cartine esclamando con la convinzione di chi ne è certo: «noi siamo quì!», mentre lo sguardo veniva rapito da luci, lucine, libri, colori e gallerie ad ogni passo fatto. Tra i tanti pallini rossi segnati sulla mappa, ad indicare un perentorio “qui ci dobbiamo andare!”, c’era sicuramente il negozio fisico di Nobrow, situato al 62 di Great Eastern Street.
Nowbrow per chi non la conoscesse, è una delle più interessanti case editrice indipendenti, nata nel 2008, ma guadagnatasi sin da subito un posto d’onore tra i librofili, illustrofili e tutti i -fili che hanno a che a che fare con le cose prodotte da Nobrow (tra le tante cose, il famosissimo Leoporello, diventato ormai quasi un marchio di fabbrica).
L’ultima uscita riguarda The Spetactor la graphic novel dell’illustratore francese Victor Hussenot, che affronta in maniera encomiabile quelle domande esistenziali in cui finisci con l’incastrarti se sei un tipo sensibile, quando sei sotto gli effetti dell’alcol o di qualche droga psichedelica : Cosa ci facciamo nel mondo? Quanto potere abbiamo nella nostra vita? È tutto già scritto, o abbiamo il potere di decidere cosa fare della nostra vita? E che ruolo hanno gli altri? Quanto influenzano le nostre scelte? Davvero siamo solo degli spettatori senza il potere di intervenire nel nostro palcoscenico?
Un libro che ti porta a viaggiare con la mente (e con gli occhi) e lo fa con la solita qualità a cui ci ha abituato Nobrow, con un’attenzione maniacale nei dettagli, nei processi di stampa, nei materiali e nella scelta degli autori. Quest’ultimi Sempre originali e coerenti con la loro linea editoriale.
Tornando al nostro di palcoscenico, abbiamo percorso a piedi 5km di strada per raggiungere Great Eastern Street e scoprire solo dopo un’attenta presa di coscienza, che il negozio fisico di Nowbrow aveva chiuso i battenti.
Che poi, come diceva qualcuno (tipo Jack Sparrow) “non è la destinazione, ma il viaggio che conta”.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.