Lo scorso giovedì vi ho accennato del prossimo group show Freaks and Americana alla CHG Circa di Los Angeles e vi ho anche elencato i nomi di tutti i partecipanti, tra questi c’è l’artista protagonista di questa nuova puntata di Tuesday Poison, ovvero Tom Bagshaw. Ve lo avevo promesso che di lui ne avrei parlato oggi e per quanto mi riguarda ogni promessa va mantenuta. Almeno ci provo.
Dopo aver parlato di Paolo Petrangeli e della sua arte finissima lo scorso martedì tramite la penna ( si fa per dire) del mio collega Marco De Carolis, oggi vi offriamo un altro artista straordinario che vive a Bath, una città inglese molto nota per i suoi impianti termali.
A noi delle terme di Bath poco interessa, magari al nostro grande capo forse, visto il suo stile di vita un po’ old, ma ci interessa presentarvi uno dei suoi illustri cittadini, un certo Tom Bagshaw che si firma Mostlywanted.
L’artista inglese, il quale annovera tra i suoi clienti Saatchi & Saatchi, Sony, BBC, Kraft, GQ, Scholastic e Random House, come molti suoi altri colleghi di cui vi parliamo quasi ogni martedì, realizza i suoi lavori in digitale, una tecnica che unita al suo stile surreale gli consente di creare dei soggetti particolarmente intriganti, delle fanciulle bellissime, tante modelle misteriose che sembrano sussurrare storie e racconti senza tempo. Guardate le immagini che vi ho allegato tanto per capire meglio il mio pensiero.
Accostandoci meglio alle sue opere, osservando l’intensità del colore e le pose graziose dei suoi soggetti femminile mi sembra di vedere una certa analogia alle opere dei più grandi maestri del periodo preraffaellita, che tra l’altro è nato proprio nella terra di questo magnifico artista: la geometria sinuosa delle linee corporee e lo sguardo delle sue donne mi ricorda l’arte di John William Waterhouse mentre l’intensità cromatica mi riporta con la mente alla ricerca di Dante Gabriele Rossetti.
Forse il mio tentativo di creare delle analogie con una corrente di metà ottocento potrebbe sembrare agli occhi dei critici un po’ azzardata ma si potrebbe tuttavia rintracciare nelle opere di Tom Bagshaw una certa ricerca stilistica che, ponendolo a fianco di altri suoi colleghi pop surrealisti, lo conduce alla creazione di soggetti e atmosfere che, se non possiamo avvicinarlo ai preraffeiliti, tuttavia si nutrono delle stesse circostanze ai confini con la realtà, sospese nel tempo, cupe e macabre molte volte, a tratti semplicemente inclini all’arte del suo tempo, quel surrealismo o lowbrow che si confronta con il nostro presente, abbandonando quel tocco di decadentismo della pittura del movimento preraffaelita.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!