Brain balooney – Internazionale
Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
(Faccio un GRAMMELOT)
Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Glielo spiego come lo spiego ad un adulto: Traduco in immagini l’idea raccontata con le parole in un testo.
Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Matita e quaderno in tasca.
Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Quello che ricordo con più dispiacere è quando ho avuto il mio incendio in studio.
Quello che ricordo con più piacere è quando ho cominciato a lavorare come illustratore.
Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P
Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Colonna: OLAF HAJEK
Emergente ma quasi non più emergente: MAYUMI OTERO
Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
Una ricerca grafica legata al lavoro di Niki De Saint Phalle e una cosa scritta sullo spazio individuale.
Final bonus question:Insegni all’istituto europeo di design, collabori con testate giornalistiche e illustri (anche) per bambini. Un bacino di fruitori estremamente variegato che richiede sicuramente approcci e attenzioni altrettanto diverse. Si tratta di cambiare stile ogni volta oppure di trovare il giusto compromesso con il proprio stile? E a Chiara Dattola, piacciono i compromessi?
A me non piace la parola stile, che viene spesso usata a sproposito, amo usare la parola”carattere”. Da qui non posso cambiare il mio carattere, che è quello che è, ma uso l’intelligenza e il rispetto per il lettore per creare immagini che possano essere fruite dall’uno o dall’altro.
Mi piace mettermi alla prova.
I compromessi si fanno, se uno vuole lavorare, ma senza mancare mai di rispetto ai propri princìpi.
E cerco di non firmare mai immagini che non mi convincono.
Reconstruire la confiance – Le Monde
Defending justice – L’Espresso
Right to work – Corriere della Sera
DNA and mexican people – Internazionale
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...