Nonostante il selvaggio processo di stratificazione cementizia in città, trovi sempre il BIO- di turno che se ne va in giro per i supermercati (e nei negozi specializzati) in cerca come un segugio di prodotti biologici e genuini da poter cucinare e metter in tavola. Il che di per sè, sarebbe un nobile intento, se non fosse per il fatto che mangiare biologico in Italia è ormai (quasi) impossibile.
Impossibile perchè abbiamo così tanto avvelenato aria-terra-mare che la sola cosa che possiamo fare è provare a tirar su un piccolo orto (per i fortunati con giardino) dal quale ricavare prodotti biologici sperando che nel sottosuolo non transitino falde acquifere inquinate o che il nonno di tuo padre non abbia sotterrato (30 anni fa) sostanze inquinanti, proprio lì sotto, dove oggi cresce rigogliosa la tua rapa.
A tutto questo, va aggiunto lo spreco delle risorse (e qui mi riferisco a serre e coltivazioni di più ampia portata) che includono proprio acqua, energia e suolo in un pianeta che stiamo spremendo in maniera così intensa da dover necessariamente trovare una soluzione.
Nato nel 2007 dalle menti di Cristiana Favretto e Antonio Girardi, Studiomobile (e tutto il suo team di architetti e botanici) ha realizzato Jellyfish Barge, una serra idroponica per coltivazioni senza spreco di risorse.
Le coltura idroponica, permette la coltivazione fuori terra di frutta e verdura, con un riciclo di acqua continuo e un risparmio idrico che può arrivare anche all’80%.
La struttura in legno con basamento di circa 70mq che galleggia su fusti riciclati ingabbiati in travi reticolari, è economica e facile da costruire, pensata per sostenere due famiglie, ma con il vantaggio della replicabilità, che ne estende potenzialmente bacino di utenza e portata.
Le coltivazioni sono gestite da un rigido sistema di controllo, che analizza parametri come il ph e la temperatura e regola gli impianti di conseguenza, ottimizzando il rendimento e garantendo sempre il massimo apporto energetico.
In mezzo a tutto il progetto, spicca la figura di Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale e uno dei massimi esperti italiani di botanica.
A tal proposito, ti consiglio quest’illuminante video dal titolo: Alla radice dell’intelligenza delle piante.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.