READING

Lumino City: un punta e clicca realizzato con coll...

Lumino City: un punta e clicca realizzato con colla e carta


Probabilmente quella del “si, ma ai tempi miei era tutto diverso” è una ruota destinata a girare all’infinito, come una fastidiosa e inaspettata tradizione a cui non hai mai scelto di partecipare, ma nella quale ti trovi inevitabilmente coinvolto. Perchè magari non lo dici a nessuno, ma dentro di te lo pensi.
Non importa quanti anni tu abbia, quella sensazione di non appartenenza all’ambiente in cui vivi, prima o poi viene a bussarti facendoti tornare in mente i momenti della tua infanzia, e poi quelli dell’adolescenza e poi ancora quelli degli -enta e degli -anta. E sarà sempre un buon momento per pensare “si, ma ai tempi miei era tutto diverso”, sfociando in quei naturali luoghi comuni in cui esistevano tutte le stagioni, pioveva di meno, faceva più caldo, i bambini era meno svegli, le canzoni più belle ed orecchiabili, i cartoni animati erano più divertenti ed educativi, i giocattoli più formativi, le insegnanti di scuola erano più rigide, si studiava meglio e di più e potrei continuare all’infinito tirando fuori anni e anni di parole venute fuori dalla bocca dei miei nonni, prima, e dai miei genitori poi.

“Ai tempi miei” invece (che poi non sono così lontani), la playstation era appena uscita, l’xbox non esisteva, c’era il game boy, il Nintendo Nes era ormai solo un ricordo (che conservo gelosamente nell’armadio) e i computer cominciavano ad entrare con prepotenza (e qualche sacrificio) nelle case della gente. Noi giocavamo ai punta e clicca (Monkey Island -di cui abbiamo parlato qualche mese fa– , su tutti), senza possibilità di ottenere soluzioni (perchè internet si stava ancora vestendo di pagine e colori) passando giorni, settimane e talvolta persino mesi a mandare a destra e a sinistra il nostro personaggio senza cavarne un ragno dal buco. E non ci si stancava mai, perchè beh, “ai tempi miei” quello c’era. I giochi (pochi) costavano un patrimonio, la banda larga non era nella testa di nessuno e probabilmente eravamo anche più inclini al dolce-amaro sapore dell’attesa.

LuminoCityMakingOf_1920x1080_12_graded

Così, quando ho visto Lumino City, un flusso di pensieri nostalgici (ma positivi) mi si è riversato in testa, facendomi tornare in mente le partite a Monkey Island, i punta e clicca, i processi artigianali, i giocattoli di una volta, la carta stampata, la colla stick, le soluzioni che non c’erano, l’andirivieni noioso dei personaggi, il passaparola con gli amici per sapere chi o cosa sbloccasse la situazione e persino le grida di mia madre, urtata dal fatto che stessi troppo tempo davanti al pc.
Lumino City è un puzzle game interamente realizzato a mano dal collettivo londinese State of Play Games, sequel del precedente (pluripremiato) Lume e composto esclusivamente da carta, colla, piccoli motorini, luci, pazienza e dedizione. Così puoi facilmente aggirarti per queste città di carta, nei panni di una graziosa bambina in cerca del nonno rapito, scoprendo comandi nascosti, luci che non si accendono, giardini segreti, personaggi loschi e atmosfere da parco giochi.
Una città di carta che si anima in cui puoi viaggiare con l’immaginazione e far sparire la gravità, realizzare cose che non esistono, mantenendo quel filo invisibile di percezione con la realtà, che è data proprio dai materiali utilizzati.

Luke Whittaker uno dei fondatori di State Of Play Games riferendosi al processo di  creazione di Lumino City, ha detto:

Nemmeno una Playstation 4 è in grado di riprodurre qualcosa di indistinguibile dalla realtà. Così abbiamo pensato: “bene, usiamo la realtà”

Chè poi, questi giochi qui, che hanno davvero il sapore di una volta, ti lasciano il piacere della percezione visiva, così lontani dal voler assomigliare a qualcosa di estremamente reale (come succede con i giochi più mainstream) ma così inconsciamente evocativi, nostalgici e moderni allo stesso tempo.
Proprio come quelli dei “tempi miei”.

Lu puoi acquistare direttamente QUI, disponibile per windows e mac.

LuminoCity_Gatehouse LuminoCityMakingOf_1920x1080_14_graded ParkFerrisMaking PinballMaking LuminoCityScreenshots_Park LuminoCityScreenshots_Diner windmillLightOn TownBuntingMaking FilmingGatehouseMaking


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

Commenti

commenti