Non capita tutti i giorni di scoprire che un artista, dopo aver lasciato un segno sui muri di tutto il mondo per più di un decennio, decida improvvisamente di esporre rinchiuso dentro le fredde mura bianche di una galleria.
È questo il caso dell’italiano Giacomo Bufarini, conosciuto fin dagli anni ’90 con lo pseudonimo RUN (di cui già si era parlato in un articolo del 2013), che ha deciso di operare un brusco cambio di rotta, dopo aver riscontrato che oggi troppo frequentemente la parola ‘street art’ viene utilizzata come una semplice etichetta, spesso per cose che nemmeno la riguardano, e che le fanno perdere il suo significato più reale e profondo.
“In un certo senso è come se non volessi più vergognarmi di chi sono ed essere più sincero e aperto.
D’altronde non possiamo far altro che essere noi stessi, questa è la cosa che ci viene meglio”
Sarà forse per questo che ha di recente deciso di realizzare, in collaborazione con la Howard Griffin Gallery di Londra ed una casa editrice di Istanbul, la sua “Parabola di G.”.
Di cosa si tratta? di un lavoro autobiografico che si presenta come un’installazione scultorea, ma che in realtà è un libro d’artista che racconta appunto la storia di G., nato dai resti di una cometa, che improvvisamente immerso in scenari surreali e ricchi di creature mitologiche e personaggi di fantasia, si trova ad affrontare un viaggio in cui la realtà, intrisa di riferimenti all’Odissea di Omero, si mescola con l’immaginazione.
Ciò che rende questo progetto estremamente originale ed accattivante è stata secondo me l’idea di trasformare una galleria in una sorta di libreria, in cui è possibile acquistare una copia del libro e le tavole originali dei disegni che lo compongono, il tutto all’interno dell’ambiente stesso della storia, che RUN ha deciso di inserire sui muri dello spazio espositivo londinese.
Nadia Guidi
Nadia, nevrotica precisina full time, nel tempo libero tento di farmi largo nell'insidioso mondo della curatela. Rincorro tutto ciò che toglie il respiro e sono alla costante ricerca della meraviglia.
