Tuesday Poison: Hackatao


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Mentre voi comuni mortali ve ne state in giro a fare i primi acquisti di Natale per le vostre famiglie, amici ed amanti, mentre altri addobbano gli alberi per farli vedere a tutta la comunità virtuale creata da uno studente americano che si sentiva solo, ecco mentre tutto questo succede a voi, noi della redazione di Organiconcrete siamo in fermento, viviamo ore intrepide pensando all’evento a cui tutti siete invitati a partecipare, R3BUS al Treebar il prossimo 15 dicembre con ospiti eccezionali, vi faccio solo due nomi, gli altri li scoprirete quella sera: Michele Guidarini e Patrizio Anastasi. E proprio in queste ore di duro lavoro per tutti noi e soprattutto per il nostro capo, sempre stressato e barbuto come un vichingo, volevamo regalarci due minuti, vabbè facciamo tre (tanto ci mettete a leggere questo pezzo), di sorrisi perché gli ospiti di questa puntata di Tuesday Poison, e non vedevamo l’ora di presentarli, sono il duo Sergio Scalet e Nadia Squarci che il mondo pop surrealista e non solo conosce come Hackatao.

Provenienti da due diverse realtà geografiche, il duo Hackatao nasce il 16 novembre 2007 e dopo aver vissuto entrambi a Milano per un pò di tempo decidono che era ora di trasferirsi altrove, circondati dalla natura, in un paesino della provincia di Udine, Oltris, che pare ben si addica alla loro sperimentazione artistica che un bel giorno vede venire al mondo i loro Podmork, ovvero delle creature dal nome extraterrestre davvero simpatiche che in questi anni di lavoro congiunto sono state presentate in diverse mostre, come durante l’ultima dal titolo KISS & KILL tenutasi presso la Gestalt Gallery Pietrasanta nel mese di Agosto 2014.

Particolarmente attraenti nelle loro forme inusuali, estremamente dotati di una ilarità innata senza precedenti nei loro simili e soprattutto molto legati al nome dei loro creatori Hackatao, Hacka viene da hacker e Tao sta ad indicare il Tutto Vivente in continua trasformazione, questi personaggi in parte toys e in parte no chiamati Podmork non soltanto sono portatori sani di allegria ma nelle loro dimensioni più piccole possono essere addirittura tenuti nella borsa come portafortuna, oppure come un fantastico amuleto con cui difendersi dalla malvagità del nostro mondo reale o semplicemente un modo per far sorridere il ragazzo seduto accanto in metro immerso nei pensieri mattutini. O costringere il nostro capo a tagliarsi la barba promettendogli di portarlo con loro nella loro galassia pop surrealista dove il tempo e lo spazio non sono regolati da orologi e da frontiere.

Potremmo definirla forse una crescita spirituale prima che artistica lo stile che contraddistingue Hackatao, in parte pop surrealista, in parte neo pop come suggerisce la natura stessa di questi mostriciattoli colorati monto vicini al mondo manga, qualche critico bravo ci vede anche un po’ di influenza fiamminga in virtù della conglomerazione di elementi che si muovono sullo sfondo delle tele dove vengono collocati soggetti e che ricordano appunto la minuziosità degli artisti fiamminghi, è il risultato di una ricerca in continua evoluzione che si spinge ben oltre la rappresentazione estetica vera e propria per abbracciare un percorso intellettuale ed artistico che nasce dalla consapevolezza artistica del divenire.

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Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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