Uno dei tanti problemi dell’architettura (e stavolta non solo in Italia) è la tendenza da parte del progettista, ad anteporre il proprio ego al corretto approccio tra struttura e luogo.
Non lo dico per il gusto di lamentarmi; sono sicuro che a tutti è capitato almeno una volta, di storcere la bocca davanti a un edificio poco contestualizzato, con quel senso di non appartenenza all’ambiente che vi ha, sì “regalato” un nuovo punto di riferimento utile ad acuire il vostro senso di orientamento, ma allo stesso tempo vi ha trasmesso un inconscio stato di inquietudine e disgusto.
D’altro canto, per smettere di costruire tetti a falda (nel senso più classicheggiante del termine) in Italia, da qualche parte bisogna pur cominciare. E bisogna farlo con oculatezza, con strategia, con la giusta dose di buon gusto e sentimento. Perchè il confine tra buona architettura e decostruttivismo (sebbene sia una corrente architettonica anche quella) è sottile e delicato.
Quello di Camillo Botticini è un progetto che vista la sua entità e collocazione, sviscera in maniera interessante il rapporto tra luogo e architettura. La Alps villa, infatti sorge a 700mt sul livello del mare, vicino il Passo Del Cavallo, un valico in provincia di Brescia, circondata da montagne e con uno splendido affaccio sulla vallata. Ed è proprio in questi casi che il luogo in cui costruire assume un’importanza vitale per la giusta fruizione dell’architettura.
L’Alps Villa, attacca la montagna con delicatezza e parsimonia. E lo fa grazie all’uso di materiali come il legno e il rame ossidato, che regalano una contestualizzazione parsimoniosa e rispettosa.
L’affaccio sulla vallata è gestito da vetrate continue che offrono un panorama tanto bello quanto inusuale per un’abitazione, in cui è facile immaginarsi ad osservare il mondo a bordo di una navicella spaziale. A nord invece, un patio con pavimento in Iroko, definisce uno spazio che accompagna la villa, verso quel processo di sensibilizzazione nei confronti del sito.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.
