Due libri, due presentazioni.
La pillola di stanotte vale doppio. Perchè voglio presentarvi, attraverso due libri, un fenomeno che mi sembrerebbe interessante approfondire. Uso il condizionale. Lo spazio di una pillola non è funzionale all’approfondimento, ma serve per l’appunto come catalogo di suggestioni e catalizzatore di suggerimenti, spunti e così via.
Parliamo oggi di quel fenomeno che altro non saprei come definire come “il libro che nasce da facebook”. Nelle ultime due settimane ho avuto, per l’appunto, ben due occasioni di trovarmi davanti a questo fenomeno: le mia prima volta è stato Pronto Francè? un testo di Massimiliano Ciarrocca edito da Fazi Editore, a metà tra il bozzetto umoristico e la sceneggiatura teatrale. L’autore ha iniziato a scrivere questi dialoghi telefonici blasfemi tra Gesù, Dio, il Papa e vari interlocutori, a Marzo del 2014, e a Novembre il libro stava già in libreria.
In questo caso il libro nasce dal profilo personale di Ciarrocca, che pubblicava questi dialoghi come status, ricevendo, con sua grande sorpresa, migliaia di like e condivisioni.
Che cosa ha in comune questo libro con Il coinquilino di merda? A parte l’intento umoristico e l’origine, non molto. Anche per questo libro Giufà, la piccola libreria di via degli Aurunci a Roma, ha ospitato la prima presentazione Nazionale.
Introdotto da un monologo di Daniele Lanzilotta, con tanto di presentazione powerpoint, Il CDM, pubblicato da Mondadori, nasce da un progetto collettivo e partecipativo, ovvero dalla collazione di circa 40mila contributi e testimonianze fotografiche postate durante gli ultimi due anni sulla pagina facebook omonima. Vuole essere soprattutto un saggio-antropologico semiserio, ed un viaggio nell’inferno privato della condivisione forzata di intimità tra sconosciuti.
Quello che mi chiedo, è quanto respiro abbiano i libri che nascono sui social media. Quante copie vendute? Quanto tempo nell’immaginario collettivo? E perchè l’editoria ha iniziato ad appoggiarsi ai social media? Le condivisioni su una piattaforma digitale possono garantire poi il successo di un supporto di tipo diverso? E che tipo di lettori siamo?
Così, per non sbagliarmi, compro anche i libri meno letterari, e forse considerati meno nobili. Quelli che nemmeno si sa a che girone della paraletteratura si debba ascriverli. Non si sa mai, dovessi restare altri 40 giorni senza computer.
Daniela Ionta
Prosivendola di mestiere. ama parlare, scrivere, fotografare, correre, andare ai concerti sfigati. Vive una vita perfettamente equilibrata e solipsistica nella capitale immorale d'Europa. Ha una figlia e un cane virtuale.