Se fino ad ora vi ho parlato principalmente di ristrutturazioni, è perchè sono convinto di una cosa. E cioè che in ambito residenziale (ma non solo) continuare a costruire come forsennati sotto il frastuono delle autobetoniere sia quanto di più deleterio e autolesionista possa esserci per l’architettura in Italia.
In primis per l’eccessivo (e talvolta ingiustificato) uso del calcestruzzo (con l’estrema convinzione per esempio, che il legno sia il male) e in secondo luogo per uno sfruttamento territoriale incontrollato in cui, se puoi corrompere, riesci a costruire ovunque senza limiti di metratura.
Senza contare la quantità indefinita di edifici dismessi, vecchie fabbriche abbandonate, ecomostri e relativi abusi edilizi che infastidiscono sotto l’aspetto paesaggistico, è vero, ma si rivelano un’incredibile risorsa da sfruttare e a cui dare una nuova vita.
Come l’intervento realizzato a Londra dallo studio FORM Design Architecture, che ascoltando con estrema attenzione le richieste del committente, è riuscito a trasformare un vecchio magazzino di epoca vittoriana, in un incredibile e funzionale loft di 17 x 6 metri.
Le pareti all’interno sono state quasi completamente abbattute (tra le immagini trovi il prima e il dopo della pianta planimetrica) ad eccezione della zona notte, che è rimasta confinata a destra dell’ingresso.
A sinistra dunque, open space con cucina, soggiorno e zona studio, perfettamente rimodulabili e in grado di garantire una buona flessibilità e versatilità.
L’importanza dei materiali utilizzati poi, la vedi tutta nello stile che si è voluto infondere. Grazie infatti all’utilizzo di un pavimento a listoni di pitch pine recuperati da una vecchia cappella gallese ,e grazie alla scialbatura sulle pareti che mantiene visibili i mattoni originali, il loft ha assunto un aspetto completamente post industriale, rispettando le richieste di un committente che ha vissuto per diverso tempo a New York.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.