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A colpi di luce 2.0: Maurizio Strippoli

A colpi di luce 2.0: Maurizio Strippoli


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Ciao Maurizio, per iniziare dicci chi sei, cosa fai nella vita, descriviti.
ciao sono un graphic designer freelance vivo e lavoro a Milano.

Da quanto tempo fotografi e come hai cominciato?
Sono quasi cinque anni che, leggo, studio, progetto, disfo, penso e faccio fotografia.

Parlaci del tuo progetto “distanze”, cosa hai fotografato, in che modo e soprattutto che pensiero c’è dietro, infine, che intendi tu per distanza?
Distanze è un progetto, dove la distanza tra soggetto e punto di ripresa, insieme alla imperfezione analogica della fotografia stenopeica, diventano cifra espressiva di una fotografia di paesaggio che vuole evocare più che descrivere.

Nei tuoi altri progetti come Postcards, white magic o inside ci vedo moltissimo Ghirri, Guidi, Basilico, insomma i maestri italiani per eccellenza, cosa ti ha ispirato per questi progetti, cosa vuoi comunicare con le tue foto?
Un certo tipo di fotografia italiana rappresenta per me una delle massime espressioni in campo fotografico. Nei miei progetti mi interessa un immaginario legato al ricordo, alla memoria. Questo tema è ricorrente nella mia fotografia, mi attrae in maniera spontanea. Razionalmente lo incanalo in progetti che abbiano un senso di insieme ma anche una certa estetica in ogni singola immagine.

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Ti soffermi molto sui paesaggi urbani e non, spesso desolati, vuoti, voglio sapere che rapporto hai con i luoghi che vivi e che documenti con la tua macchina fotografica, perchè scegli di fotografare questi, che significato hanno per te?
Spesso con i luoghi che ritraggo non ho alcun legame, mi interessano perché raccontano una storia comune, di tutti i giorni, ma in qualche modo particolare. Sono questi i soggetti che mi incuriosiscono di più.

Hai progetti nel tuo futuro? Un sogno che vuoi realizzare?
A breve realizzerò piccole pubblicazioni autoprodotte con i progetti ‘inside’ e ‘white magic’.
Mi piacerebbe in futuro riuscire a dar vita a progetti sempre più complessi e strutturati.

Ti sei mai chiesto se riusciresti ad esprimerti senza la fotografia e, avendo a diposizione un altro mezzo, quale sceglieresti per farlo?
Non so, forse non esiste un altro ‘mezzo’, in qualche modo potrebbe essere la musica.

L’intervista è finita e io ti ringrazio della disponibilità, ci puoi consigliare un film che ti è piaciuto e un artista preferito prima di salutarci?
Mi piacciono molto i progetti fotografici di Alexander Gronsky, come film direi il Grande Capo di Lars Von Trier.

Qui il suo sito personale: www.mauriziostrippoli.com

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Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

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