Avete presente quei posti e quelle situazioni in cui si ha la sensazione che tutto possa accadere da un momento all’altro? Concentratevi e pensate all’ultima volta che vi è capitato e poi guardate le immagini che seguono. A me è successa una cosa del genere a Berlino dove ricordo di aver cenato in un posto di cui non ricordo assolutamente il nome, era un ristorante insolito, uno di quelli che qualche anno fa si vedevano solo a Berlino, con tavolini all’aperto, in un giardino, con le lampadine in fila tese in aria che illuminavano le pietanze e i visi dei commensali. Ai miei occhi sembrava di essere entrata in un luogo intrigante, la cui magia si espandeva in aria regalando alle persone sedute un’atmosfera patinata di cui mi ero lasciata trasportare. Il fumo che proveniva dai cibi sui piatti e quello delle sigarette poggiate sulle bocche della gente seduta intorno a me, la musica che rallegrava l’intera compagnia mi rendevano partecipe di uno spettacolo misterioso a cui ben si accordavano gli abiti dei ballerini di tip tap che si muovevano a ritmo nella sala centrale del locale in cui ricordo di aver trascorso gran parte del tempo speso nel locale. Questo magnifico ricordo che ho della capitale tedesca, l’unico che mi ha accompagnato in questi anni, si è di nuovo fatto strada nella mia mente davanti alle immagini delle stupende opere di un artista scoperto per caso, come mi capita tante volte.
Lui è Alexander Jansson e oggi finisce dritto dritto nella nostra puntata di Tuesday Poison, la prima di questo novembre in cui stiamo lavorando ad una bella e copiosa scaletta di nomi da presentarvi. Ben poco sappiamo di Alexander Jansson, sulla sua pagina di facebook dice di lui che è qualcosa come un “artista”, un illustratore digitale, animatore 2D/3D , scienziato del mistero, manager de Orchestre de Mystere e infine che vive a Göteborg in Svezia. Quanto di vero ci sia in questa descrizione non sappiamo, tuttavia credo che ogni singola parola si addice al suo biglietto da visita migliore che sono appunto le sue immagini di cui noi vi diamo qualche degustazione.
Dire che le illustrazioni di Alexander Jansson abbiano qualcosa di surreale credo sia riduttivo di fronte alla profusione di così tanti elementi fantastici uniti all’interno di ogni singola opera, dove la notte è un elemento costante, come la voce di un coro dionisiaco che sorregge le scene che si aprono dinanzi a noi: quella stessa atmosfera patinata di cui sono stata vittima, i colori vivaci ma a tratti anche un po’ sbiaditi, casette sospese su rami di alberi, venditori di curiosità sempre aperti, una nave fantasma in mezzo ad un mare in tempesta che trasporta mostriciattolo simpatici e lampioni che illuminano il buio circostante. Solo alcuni degli esempi di cui l’illustratore svedese si fa artefice nelle sue rappresentazioni.
Provate ad unire tutte le sue opere che qui vi presentiamo e troverete che vi sembrerà di accostarle ad un unico paesaggio, ad una sola situazione, vi sembrerà di entrare in una fiaba con tanti personaggi che vi tenderanno la mano e vi porteranno ad esplorare cose che avete solo sognato. Vi sembrerà di scoprire la vera essenza dell’illusione e vi abbandonerete ad essa.
La magia, il mistero, il surreale, il gotico e grottesco di cui vi ho riempito gli occhi e di cui ci siamo cibati allegramente in questi anni con Tuesday Poison credo non abbiano mai trovato un modo più bello per esprimersi.
Buon martedì velenoso a tutti!
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!