Elena Rapa è un’artista che fa parte della corrente italiana della cultura Low Brow, o addirittura New Brow, come qualcuno asserisce. Quella cultura artistica, cioè, che attinge da qualsiasi cosa, dalla vita di tutti i giorni, ai fumetti, alle altre culture del mondo, alle favole, in modo trasversale. Sicuramente Elena Rapa ha dalla sua un’ottima tecnica di base. Non è infatti un’autodidatta, ha studiato a fondo per ottenere i risultati brillanti ed interessanti che riesce a regalarci. Provenendo da studi artistici classici, come quelli dell’Accademia delle Belle Arti, per poi proseguire addirittura con un’abilitazione all’insegnamento sia del disegno che della Storia dell’Arte, sicuramente ha a disposizione un’ampia gamma di opere alle quali attingere per poter poi sviluppare il proprio lavoro personale. Un’addetta ai lavori che crea arte Low Brow.
Le sue opere sono crepuscolari, noir, grottesche, quasi splatter a volte, comunque mai banali e sempre ben confezionate. L’ispirazione della maggior parte di esse è lampante, la pittura fiamminga ed olandese del XV e XVI secolo, Brueghel e Bosh per intenderci. Creatori di mondi surreali, abitati da creature immaginarie ed incredibili.
Una fervida immaginazione quella di Elena Rapa, che grazie alla tecnica si fa tangibile. Le favole come linea guida, Alice nel Paese delle Meraviglie, il Bianconiglio, Peter Pan, e tantissime altre creature fantastiche. Il tutto per raccontarci le disarmonie della vita, i problemi che ci possono affliggere, le paure, le nevrosi, fino alla morte. Facendo, così per gioco, una vivida rappresentazione iconografica dell’id delle proprie follie.
Nella sua opera c’è una continua ricerca sperimentale, una voglia di provare a setacciare il reale per ricodificarlo e stigmatizzarlo, rendendolo più sopportabile, trasportandolo in una dimensione fanciullesca, alleggerendone, in questo modo, le pressioni continue.
Elena Rapa è, inoltre, una fumettista che può vantare pubblicazioni di illustrazioni in molte riviste italiane, come CollettivoMensa, Antropoide, Bubka, Lamette, Puck!, XL, Cronaca Vera e Link. Ha partecipato a moltissimi Festival ed ha esposto le sue opere in innumerevoli gallerie d’Arte italiane dimostrandosi un’artista di prima piano che non potevamo esimerci dal presentarvi.
Marco De Carolis
Io sono, ma anche tu sei, per quanto pure egli, che poi alla fine chi lo usa sto “egli” nei discorsi? Comunque, io sono Marco, ma potete chiamarmi come vi pare, la cosa importante non sono io ma che voi leggiate di arte che poi è la maggiore espressione e la più significativa del genere umano e, soprattutto, che lo facciate qui su Organiconcrete, ma come perché!?! Perché ci scrivo io no! Che poi sarei Marco. Non siete attenti però!!