Non ho il computer con me, perciò proverò a mettere giù le impressioni che questo graphic memoir mi ha lasciato su carta, per poi trasporle in formato digitale in un secondo momento.
Scrivo. A. Caldo. Ho appena chiuso il volume e sono carica di quell’affetto che si sviluppa per i personaggi di una storia. Un affetto ancora più inconfondibile quando i personaggi non sono fittizi, ma appartengono un mondo reale e lontano che le tavole a colori vividi ti restituiscono. Chiudi il libro e hai l’impressione di dire “arrivederci” al protagonista (e autore, in questo caso). Riconosceresti il suo viso d’inchiostro ovunque. All’appendice del libro hai anche incontrato le sue foto, e confronti il tratto del viso con quello di penna, cerchi una curva del naso, una fossetta, la piega degli occhi.
Lucy Kinsley, che ha scritto Acquolina, la mia vita tra i fornelli (Titolo originale Relish – My life in the kitchen) è un’artista newyorkese di 29 anni, che ha nel suo trascorso di formazione, la doppia eredità di una madre pittrice e famosa cuoca di New York.
L’intreccio tra la sua vita e quella dei suoi familiari, e i parallelismi caratteriali tra le due donne, vengono raccontati in questo memoir attraverso episodi culinari e non, che hanno definito la sua personalità di donna e di artista sotto l’influsso della personalità creativa e indipendente della madre.
Incidentalmente si racconta anche di come il buon cibo abbia il potere di cambiare il mondo.
Alla fine di ogni capitolo viene presentata una ricetta, che ha qualcosa a che fare con l’episodio centrale del capitolo. Le ricette sono illustrate con l’onestà intellettuale di chi approcci la cucina, non in maniera scientifica, ma come la vita stessa: nelle parole dell’autrice in maniera “emotiva, legata alla sofferenza, ma anche ricca di entusiasmo nell’imparare, conoscere e gustare le piccole gioie dell’esistenza”. Ricette semplici, spesso a base di ingredienti comuni, facilmente riproducibili a casa e illustrate nel più minuto dettaglio.
Un libro davvero per ogni età. Comprensibile e godibile dai 4 anni in su, a parer mio. Il tempo di lettura (scusate, suonava troppo come “tempo di cottura” e non ho resistito…) è di circa tre ore e mezza. Preparatevi un drink e testate il ricettario dell’autrice, che ne vale la pena.
Regalo perfetto per chi vive per mangiare, in Italia è edito per Rizzoli Lizard, ed è fresco di edizione.
Daniela Ionta
Prosivendola di mestiere. ama parlare, scrivere, fotografare, correre, andare ai concerti sfigati. Vive una vita perfettamente equilibrata e solipsistica nella capitale immorale d'Europa. Ha una figlia e un cane virtuale.