A colpi di luce 2.0: Elvira Leone


Elvira Leone (10)

Ciao Elvira, per iniziare dicci chi sei, cosa fai nella vita, dove vivi.
Ciao! Sono Elvira, ho 33 anni, faccio l’architetto, la fotografa per passione (e qualche volta per lavoro) e la casalinga disperata. Vivo da pochi anni nella provincia di Belluno, ma sono napoletana in ogni filamento del DNA.

Come hai iniziato con la fotografia e cosa ti spinge a continuare questo percorso?
Le immagini sono sempre state parte integrante della mia vita. Sono una che guarda tanto e si perde nel farlo, una sognatrice. La fotografia è nata dalla necessità di un dialogo con me stessa, ho iniziato a fotografarmi con una compatta e un bel giorno un amico mi ha fatto provare la sua reflex… il suono dell’otturatore mi ha perseguitato per mesi e quando ho potuto comprarne una ho iniziato semplicemente a fotografare anche gli altri.
Cosa mi spinge a continuare? Non lo so, ma quando non fotografo ho sempre delle scene nella mente… persone, gesti, oggetti, significati. Chiudo gli occhi e vedo la mia foto. È qualcosa di meraviglioso, di così strettamente personale… è l’amore, è la mia felicità.
Forse un giorno smetterò di farlo materialmente, ma nella mia testa continuerò a sviluppare milioni di fotografie.

Molti ritratti di donne, c’è qualche motivo particolare dietro la scelta dei tuoi soggetti? Che rapporto hai con le donne che fotografi o in generale?
Preferisco le donne perchè mi identifico con loro. Le donne che scelgo mi colpiscono per i loro volti e la loro gestualità, credo che il linguaggio del corpo sia uno degli aspetti fondamentali della bellezza.
In generale riesco a rapportarmi meglio con le donne piuttosto che con gli uomini, quindi la mia fotografia non si distacca molto dalla vita di tutti i giorni.

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Ci sono poi alcune foto molto particolari che mi ricordano Francesca Woodman, ecco, a chi o a cosa ti ispiri per i tuoi lavori?
Se dovessi dirti un autore piuttosto che un altro mentirei, perchè guardando e osservando molto ho in mente svariati artisti e dei dettagli che amo di ognuno di loro. La Woodman, sicuramente, è una di queste.

Nella tua gallery di Flickr ci sono molti autoritratti, perché decidi di fotografarti? In base alla tua esperienza, pensi che la fotografia possa essere uno strumento valido per conoscersi a fondo o è solo la restituzione di un’immagine superficiale?
Nel mio caso, raramente, accomuno il fotografarmi come qualcosa di puramente superficiale, anche perchè sono immagini spesso frammentate, senza volto, in pose non plastiche ma che indicano il mio stato d’animo, che deve essere molto forte per scegliere di fare una foto in quel preciso momento. Nasce dall’esigenza di imprimere il ricordo di un’emozione, la mia. Una collezione privata fatta di stati d’anima.

Cosa fai quando non lavori, come passi il tuo tempo libero?
A guardare e immaginare (e a fare la casalinga disperata).

Quali sono i tuoi progetti futuri, quali i tuoi sogni da realizzare?
Crescere e fare Fotografia. Questo sarebbe il mio sogno. Per i progetti futuri c’è solo il condizionale.

L’intervista è finita, consigliaci l’artista che ami, una canzone che ascolti spesso e il libro preferito.
Un artista che amo è Mustafa Sabbagh, che ho conosciuto durante un workshop svolto da lui grazie all‘associazione culturale Grafite e ne sono rimasta letteralmente folgorata. La canzone che ascolto a ripetizione è Still dei Daughter ed il libro preferito è i fiori del male di Baudelaire.

Ringraziamo Elvira per la sua disponibilità, qui il suo Flickr.

 

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Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

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