Bene. Dopo un paio d’anni di vaneggiamenti non starò qui a ricordarvi cos’è una “blanche”. Anzi, se pensate ancora che abbia qualcosa a che fare con pannosi dolci di meringa e castagne o lussureggianti interpretazioni da oscar al femminile nell’ultima pellicola del vecchio caro Woodie fareste anche bene a cambiare canale… o se proprio vi sentiste in colpa avreste la possibilità di salvavi in corner dando una ripassata a questa puntata dedicata al papà blanche, Pierre Celis.
Comunque, tanto ciò premesso (come recitava sempre il mio ex-capo), potreste essere portati a pensare che oggi si parlerà di blanche… e invece no. O meglio, sì e no. Ma anche no.
Per farla corta, per farla breve, oggi si parlerà di due “blanche” sui generis che stanno impazzando tra le novità più o meno recenti della realtà birraia italiana e che reputo probabilmente le due birre ad avermi stupito maggiormente negli ultimi mesi: mi riferisco ovviamente a lei, la pink lady Fleur Sofronia di MC-77 e all’altra lei, la fica d’india Figu Morisca del Birrificio di Cagliari.
In effetti questa roba la trovo molto interessante. Insomma, prendiamo una birra di frumento (ergo, anche di frumento oltre orzo), tradizionalmente aromatizzata con buccia di arancia amara e coriandolo, dal colore giallo paglierino, il gusto rinfrescante e l’alcol contenuto e aggiungiamoci dell’altro che la rende… diversa, parecchio diversa dall’originale. Un ingrediente originale che finisce per contraddistinguerne il carattere e dar vita, in fin dei conti, ad una birra “altra” che da una base di una blanche diventa un prodotto del tutto particolare, con delle caratteristiche tutte proprie. Ancora più interessante trovo il fatto che queste due birre, di base così simili, siano poi state indirizzate, entrambe in maniera eccellente, verso direzioni e profili nettamente differenti, ma ampiamente riusciti.
Matteo e Cecilia di MC-77, birrificio della provincia di Macerata che sta crescendo ottimamente nel corso degli anni, hanno pescato dal cilindro questa bella intuizione, di contraddistinguere una blanche sull’utilizzo di fiori di una pianta particolare e affascinante, l’Ibisco, dalla cui lavorazione, tra le altre cose, si ottiene anche il Karkadè.
Questo ingrediente non è in realtà nuovo nel mondo della birra, ma a detta di molti l’accostamento che trova in questa produzione è con ogni probabilità il più riuscito. La Fleur Sofronia colpisce senza dubbio ad un primo impatto, per il color rosa intenso e la schiuma pannosa in contrasto. Sembra quasi un fior di fragola formato bevuta.
Ma a parte l’aspetto l’originale ingrediente funziona alla grande nell’equilibrio generale della birra, armonizzandosi in maniera eccellente negli aromi, tenuti egregiamente a bada, e al gusto, in cui si bilancia perfettamente con il coriandolo (in particolare), lasciando una felice sensazione di estrema semplicità e bevibilità.
Il Birrificio di Cagliari invece, pur avendo aperto nel corso del 2008 come primo brewpub della Sardegna, è probabilmente giunto sotto gli occhi dei più all’interno del “continente” nel corso dei mesi passati. Il motivo dell’interesse, nonostante il livello eccellente di tutte le birre che ho avuto la possibilità di provare, è dovuto in gran parte al fare seducente di un ingrediente tipico della magica isola, il fico d’india. Ad un primo impatto uno potrebbe anche storcere il naso assalito dalle perplessità – ed è esattamente quello che ho fatto anche io – ma la maniera in cui il frutto viene adoperato è davvero sorprendente, andando ad influire sicuramente sull’aroma e il gusto della birra, ma in maniera così leggiadra e bilanciata da desiderare immediatamente un altro rinfrescante sorso dell’aria di Sardegna.
E questa è la seconda cosa che ho pensato, dopo aver provato la Figu Morisca: di bere qualcosa che ha davvero l’essenza della magica isola e dei ricordi infantili di quei frutti misteriosi e insidiosi, curati dal babbo tra un bagno e una corsa in spiaggia.
Come detto entrambe le birre stanno riscuotendo ottimi feedbacks, stupendo molti dei curiosi in cui si imbattono. Non a caso la Fleur Sofronia ha ottenuto il primo posto al concorso Birra dell’anno 2014 nella categoria “Spezie e cereali, alta e bassa fermentazione” e la Figu Morisca il secondo in quella riservata alle “Birre alla frutta”.
Insomma. Fatelo strano, fatelo “blanche”.
Umberto Calabria
Umberto (JJ) Calabria - Jungle Juice Brewing, autistico della birra e ancora "homebrewer" della domenica. "Liutaio" del sabato pomeriggio se ci scappa. Laureato e lavoratore per errore il resto della settimana. Curioso come una scimmia, sempre.