Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Ma come? io che disegnerei e basta e vado nel pallone ogni volta che devo dire qualcosa, davanti a un microfono? In più, col mio strano accento di montagna, non sarei credibile, qualunque cosa provassi a dire. Meglio continuare a stare piegati sul foglio. Mi vergogno un po’ lo stesso, ma almeno non si vede!
Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Mi è già successo in passato che dei bambini mi abbiano chiesto che lavoro faccio, soprattutto quando mi vedono disegnare (ché a un bambino fa sempre un po’ strano veder disegnare uno che bambino non è). Ho detto che io nella vita disegno, tutti i giorni, e che lo faccio da quando sono piccola. Che a quel punto, per loro, forse è ancora più strano. Ma così è, e finiamo che disegniamo insieme.
Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Il mio comprende da anni: matite di ogni durezza, dalla 2h alla 9b, grafite, pastelli colorati, gomma da cancellare, e carta color avorio. Ed è così da sempre, quindi sì, potrebbe essere anche uno starter kit.
Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Ne ricordo con piacere uno recente, ovvero la presentazione a Bologna de “La volpe e il polledrino“, il mio albo illustrato su testo di Antonio Gramsci, pubblicato da Topipittori a settembre. In generale tutto il lavoro dietro a quel progetto è un ricordo importante per me, e diciamo che quel momento in particolare è stato molto bello e partecipato.
Invece un episodio che mi viene in mente se penso a qualcosa di spiacevole, in realtà, è capitato proprio mentre lavoravo alle illustrazioni per quell’albo. Ai tempi mi venne una forte tendinite alla mano come a tutto il braccio destro. Non riuscii a disegnare per qualche mese, e fu un periodo di stallo. Comunque sono cose che possono succedere, ci si dispera un po’, poi si riparte.
Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P
Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Come colonna direi Jockum Nordstrom. Il suo lavoro, se mai ci fosse bisogno di ribadirlo, è frutto di un linguaggio eclettico e vibrante, pieno di meraviglia. Alterna sempre compostezza a tratti molto meno controllati. Rappresenta la perfetta sintesi di tutto quello che per me dovrebbe esserci in un’illustrazione.
Emergente: Dieter de Schutter, belga, classe 1992. Mi piace il suo immaginario pieno di colori accesi e animali antropomorfi. E anche l’ironia che mette nelle sue tavole.
Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
Sto lavorando a progetti di libri molto diversi fra loro, sia per tecnica che per target, e anche per tematiche. Avere la possibilità di portare avanti lavori differenti nello stesso momento, in modo da poter essere in grado di sperimentare e di spaziare fra concetti e generi, è sempre un grande stimolo. Permette di restare vigile su tutto quello che si sta facendo senza necessariamente rimanere fermi su una cosa per giorni. Questo succede perché, passando da un progetto all’altro, si riesce a staccare meglio e a vedere le cose in maniera più distaccata e chiara dato che, per forza di cose, il lavoro procede a tappe e si può cambiare registro di volta in volta.
Inoltre stanno per uscire le nuove Coppie miste #2, un progetto corale che portiamo avanti con gli altri illustratori/fumettisti che compongono La Trama, il collettivo di cui faccio parte. I nuovi cinque libri in uscita, stampati in risograph, si compongono di due storie ciascuno, una per autore. Saranno pronti per il prossimo LuccaComics, fra meno di un mese.
Final bonus question: le tue illustrazioni sanno di vintage, profumano di naftalina, di pulito, di carta da parati dalle forme geometriche, di maioliche della cucina che si compongono in disegni floreali, di quella maniacale attenzione per l’ordine che hanno solo le nonne…è bello osservarle perché sembra di immergersi in un mondo pieno di storie, di consigli, di esperienze. Che storie raccontano i tuoi personaggi? C’è una storia alla quale sei particolarmente affezionata?
Parto spesso dall’idea di ricreare una situazione che può essere tranquillamente in un album di vecchie foto, come un pranzo di famiglia, una gita domenicale col vestito buono o altro, e poi cerco di astrarlo un po’. La provincia è un ottimo archivio di immagini per questi studi. Quando giro in macchina vedo, anche in volata, strade o case che mi piacerebbe disegnare, perché ai miei occhi raccontano ognuna una storia diversa, dipende se sono colpite dalla luce in un certo modo, se hanno una ringhiera in un modo oppure in un altro, se sembrano villette di città con tanto di palme nel giardino ma poi sono a ridosso di macchie boschive. In generale la zona in cui abito mi piace per questa ragione, visto che mi offre di questi spunti provinciali in continuazione. Cerco anche di attingere dalla mia infanzia, di tratteggiare storie o episodi che dopo tanto tempo ho ancora in testa. In questo senso tutta l’infanzia è legata in special modo ai miei nonni materni e tante volte le mie immagini partono da lì.
Ringraziamo Viola e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://cargocollective.com/violaniccolai
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...