Quando ti nomino la parola ritratto, 9 volte su 10 pensi a un volto. Magari a quello di tua madre, di tuo fratello, dell’amica di cui sei innamorato (ma lei non deve saperlo) o magari proprio al tuo. Magari pensi ai selfie che ti fai con la fotocamera frontale, o quelli davanti allo specchio del bagno, o in ascensore prima di varcare la soglia del tuo ufficio.
Va da sè che se ti dico capelli, tu non pensi certo a un ritratto.
Se avessi nominato la parola ritratto all’artista Brittany Schall, mi avrebbe sicuramente risposto chignon, treccia, riccio, liscio, castano, moro, mosso…in un fantasticare di ritratti “capellosi” disegnati in maniera fotorealistica sulle sue tele.
Nella pillola di oggi, lavori, realizzati con estrema minuzia e attenzione per i dettagli, in un divenire di vuoti e pieni, di forme che si sottraggono, di corpi che prendono vita, di persone su cui fantasticare storie, partendo dai capelli e arrivando a immaginare un volto che magari è proprio il tuo.
Che poi, un’altra estremamente ossessionata dai capelli, era già passata da queste parti. Ma speravamo pensavamo fosse l’unica.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.