Quando quasi un anno fa, abbiamo chiesto ad Ale Giorgini, che tipo fosse nel privato, ci aveva risposto così: “I miei personaggi incarnano tutto quello che vorrei essere. Decisi e sicuri, loro. Con dubbi amletici anche su cosa mangiare a colazione, io.”
A giudicare da quello che è successo negli ultimi mesi però, Ale, somiglia molto ai personaggi che disegna. Deciso e sicuro. Proprio come loro.
Dopo il successo incredibile di Illustri, (a mio avviso uno dei più interessanti del panorama nazionale) il 4 ottobre si bissa in grande stile, sempre in quella Vicenza avanguardista, affamata di cultura e innovazione, grazie al progetto Bum, che sa tanto di esplosioni dinamitarde con annessi effetti speciali.
E invece, stavolta l’esplosione è quella culturale, fortemente voluta da Sviluppo Cotorossi, da tempo impegnato nella promozione della cultura a Vicenza.
La piazza di Borgo Berga infatti, (in uno dei quartieri storici della città) si trasformerà in un museo a cielo aperto, accessibile 24 ore su 24 e completamente gratuito, in cui 25 artisti di fama nazionale e internazionale, esporanno le loro opere, per un totale di 100 gigantografie (100x140cm) che potrai vedere per intero a partire da sabato 4 (tutti i nomi li trovi belli che incolonnati nella locandina in alto, con l’illustrazione del duo Brosmind).
Proprio in occasione dell’inaugurazione, interverrà Riccardo Guasco, per una performance live che sicuramente incanterà le folle e donerà alla città di Vicenza un’opera che rimarrà in esposizione permanente.
Incantato dalla tenacia, ma anche dalla qualità del lavoro svolto da Ale Giorgini, gli ho fatto un po’ di domande, alle quali, tra workshop e ansie da ultimo minuto ha gentilmente risposto:
Ciao Ale, salto le domande di rito, visto che sei già passato tra queste pagine, e la maggior parte dei nostri lettori ti conosceranno già. Oltre ad essere un bravissimo e affermato illustratore, ho capito che ormai la tua attività di curatore, va a braccetto con la prima. Giusto?
Credo di essere una persona piuttosto pragmatica. Da piccolo non avevo molti giocattoli ed ero abituato a costruirmeli da solo. Da grande ho sempre voluto fare l’illustratore e mi sono costruito da solo questa professione anche se il mio percorso di studi diceva il contrario. Lo stesso è stato con la recente esperienza come curatore di Illustri: ho dato vita alla mostra che io stesso avrei voluto vedere. Siccome nessuno accontatava questo mio desiderio, ho deciso di farlo io. Sono diventato quindi “curatore” per necessità e ora ricopro questo ruolo anche per l’edizione del 2015 che trasformerà Illustri in un festival dedicato all’illustrazione. Siccome c’ho preso gusto, sono diventato curatore anche del Berga Urban Museum.
Lo scorso anno giustappunto, proprio con la mostra Illustri sei riuscito a portare a Vicenza le opere di 11 illustratori italiani e un flusso nella Basilica Palladiana di oltre 20.000 visitatori. Che aspettative ti sei fatto per questo nuovo evento?
Il Berga Urban Museum nasce proprio dall’esperienza di Illustri, grazie alla quale i riflettori del mondo dell’illustrazione sono stati puntati su Vicenza. Il BUM nasce come un progetto che ha intenzione di avere non solo l’illustrazione come focus, ma aprendosi anche ad altre discipline. Ho sempre sognato di vivere in una città che avesse una movimentata scena culturale e il Berga Urban Museum si pone in questa prospettiva. L’obiettivo è quello di offrire alla città di Vicenza un luogo alla portata di tutti con un programma di eventi con un respiro internazionale. Proprio come questo primo evento nel quale ho coinvolto 25 illustratori da 10 diverse nazioni, nomi importanti e molto conosciuti nel panorama mondiale. Abbiamo fissato l’altezza dell’asticella e vogliamo proseguire con uno standard qualitativo di questo tipo.
Tra la lista di illustratori, sono presenti tantissimi nomi noti (molti dei quali già passati da queste parti, come Jeremyville, Riccardo Guasco, Francesco Poroli, Gloria Pizzilli e Philip Giordano) Che difficoltà hai incontrato nel riunire 25 artisti di caratura mondiale?
In realtà molto meno di quelle che immaginavo all’inizio. Ho trovato da subito grande entusiasmo da parte di tutti gli artisti coinvolti. La difficoltà più grossa è stata quella di coordinarli, avendo a che fare con 24 disegnatori provenienti da tutto il mondo e dovendo quindi organizzare la mia giornata su 3 fusi orari divers: dall’Argentina al Giappone, passando per Svezia, Stati Uniti, Spagna, Cile e infine Italia. Ho scritto centinaia di mail e seguito in prima prima persona la raccolta e la selezione di tutto il materiale che verrà esposto. Ho assistito anche alla nascita di alcuni capolavori creati appositamente per questo primo evento targato Berga Urban Museum.
La mostra sarà “a cielo aperto”. Visto il periodo difficile che la cultura sta vivendo (o forse ha sempre vissuto) quando ho saputo che sarebbe stato un evento gratuito, mi sono domandato quale folle mente ci fosse dietro questo progetto. Organizzare una mostra del genere, ha i suoi costi. Effettivamente, quanta follia c’è (se c’è) dietro questa scelta?
Follia davvero poca, quanto invece un progetto davvero lungimirante. Soprattutto da parte di Sviluppo Cotorossi, l’azienda che ha deciso di affidarmi il compito di trasformare il nuovo quartiere di Borgo Berga nel nuovo polo culturale della città.
Una tendenza nazionale (o forse una scusa per quelli che amano starsene sul divano a fare polemiche) è che le amministrazioni, non danno il minimo supporto per eventi dedicati alla cultura. Come ha accolto, Vicenza (amministrazione), l’idea di un progetto così interessante e impegnativo? E i vicentini?
Da questo punto di vista, Vicenza si trova a vivere un periodo straordinario, con una gestione della cultura davvero illuminata da parte dell’Amministrazione cittadina, che ha messo a disposizione spazi e risorse credendo fin da subito al progetto Illustri. Anche da parte dei cittadini la risposta è stata incredibile: lo dicono i numeri della mostra in Basilica Palladiana (25000 persone in 23 giorni di apertura) e lo dice, soprattutto, il continuo interesse nei confronti del progetto che quotidianamente riscontro nei miei concittadini.
Tra nuovi (e vecchi) illustratori, tra auto-produzioni e fanzine, tra gli shop online e i portfolio behance, sembra che in Italia il fenomeno sia ormai definitivamente esploso a 360°. E la (mia) sensazione è quella di un sovraccarico prossimo all’implosione. Avvalendoti di uno stream of consciousness, come vedi il mondo dell’illustrazione nei prossimi 20 anni?
Non ho una risposta a questa tua domanda. Posso solo dirti che sicuramente in questo periodo il mondo dell’illustrazione sta vivendo un periodo di grande fermento, per un riscoperto interesse da parte del grande pubblico e del mercato. Nel mio piccolo sto lavorando per assicurare il migliore dei futuri possibili a chi, anche in Italia, vuol fare dell’illustrazione la propria professione.
Tornando alla mostra, l’inagurazione ci sarà il 4 ottobre con una performance di Riccardo Guasco. Eppure nei meandri del web, si vocifera già di eventi futuri al Berga Urban Museum. (Illustri Festival 2015, significa qualcosa? :D ) C’è qualcosa che puoi dirci a riguardo? Come vedi il futuro del Bum?
Il Berga Urban Museum è un progetto. Questa prima mostra è solo l’incipit di un lungo percorso volto a fare di Borgo Berga e del BUM un nuovo polo culturale, in grado di contribuire all’offerta culturale che abbia un respiro nazionale. Illustri, invece, diventerà un vero e proprio festival dedicato all’illustrazione: quattro giornate che offriranno un intenso programma di incontri, workshop, conferenze, performance e con l’inaugurazione di tre mostre che faranno di Vicenza la capitale dell’illustrazione.
Di seguito qualche immagine degli artisti presenti all’evento.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.