C’è una dimensione per tutto. Tutto ha una propria misura. Anche le fotografie di Masao Yamamoto, tutte di piccolo formato, affinché possa tenerle interamente in una mano. Un artista caratterizzato da una particolare sensibilità; si ispira alla filosofia Zen e all’idea che la meditazione e la ricerca della bellezza giochino un ruolo essenziale nello sviluppo dell’essere umano. Le radici filosofiche e spirituali di Yamamoto contribuiscono al suo distintivo stile fotografico, nel quale l’ordinario è rivelato come qualcosa di straordinario.
Nato a Gamagory City nel 1957, nella prefettura giapponese di Aichi, Yamamoto si è avvicinato all’arte iniziando a studiare pittura ad olio, per poi decidere di esprimersi con il mezzo fotografico.
Le sue immagini più note hanno come protagonista la natura, attimi di vita ordinaria, paesaggi, dettagli di figure femminili, cieli, acqua e terra, piante e animali.
Le fotografie in piccola scala di Yamamoto sono oggetti nel senso più vero. La loro ragione d’essere è data dalla loro dimensione e dal fatto che richiedano un’osservazione così profonda che parta dalla vista e che si realizzi nella mente.
Le sue installazioni non hanno un principio. Per l’artista stesso la storia si costruisce attorno alla prima foto installata, alla stessa maniera in cui lo spettatore può cominciare il percorso di osservazione a partire da qualsiasi punto, perché Yamamoto non racconta di storie già scritte ma di associazioni estetiche e poetiche. Allora la storia inizia dove inizia il nostro sguardo. Significante e significato rivedono il loro senso e a volte si mescolano, a volte si distanziano. In questo modo la silhouette di una donna è associata ad una montagna; o ancora un dettaglio naturale, di fili d’erba che disegnano una croce contro un cielo animato da una sola nuvola chiara, è associato ad un incrocio tra le acque bianche del mare che ingoiano la terra in penombra.
Ogni luogo che viviamo è fatto di piccoli dettagli che non percepiamo, di eventi che accadono ma che semplicemente non notiamo. Masao Yamamoto cerca di catturarli nelle sue istantanee, trasformando la banale quotidianità, in un qualcosa dal più ampio significato.
Il carattere estetico delle sue immagini è qualcosa di unico: è sottile, raffinato e potente al tempo stesso. È il risultato di un lavoro estremamente accurato che sfrutta tecniche manuali di diverso genere. Sperimenta con la superficie delle fotografie, dipingendo su esse, logorandone i bordi o tingendole in bagni di tè. Così il tempo sembra averle marcate.
Probabilmente influenzato da aspetti della filosofia orientale che vedono al centro dell’armonia universale un rapporto tra il tutto e il singolo, il lavoro di Masao Yamamoto si sviluppa in serie di immagini che possono essere fruite in gruppo ma che possono anche parlare per sé, distaccate dalla concezione seriale.
Quando Yamamoto scatta una fotografia coglie questa armonia: è avvolto da un sottile flusso d’aria, respira il profumo della terra, osserva la lieve luminosità che gli oggetti restituiscono ai suoi occhi e ci regala immagini che sembrano ricordi inventati: offuscati ma familiari e inspiegabilmente intimi.
Le fotografie di Masao Yamamoto fanno parte di collezioni internazionali, ospitate presso musei come il Victoria & Albert Museum di Londra; Il Philadelphia Museum of Art; Il Museum of Fine Arts di Houston e l’ International Center of Photography di New York.
Stefano Gizzi
A volte cerco di ricordare a quando possa risalire il primo fotogramma della mia esistenza, ma non sono mai riuscito a trovare un punto d’inizio. Perché da che ne ho memoria la fotografia ha sempre fatto parte di me.