Sono queste le tre cose di cui non potrebbe mai fare a meno Tal Granot: Carta e penna, sesso e il mal di pancia da dopo risata – sintomo di una personalità solare e frizzante.
Ormai siamo tutti tornati al lavoro ma grazie alle opere di Tal Granot possiamo ancora respirare profumo di vacanze.
Tal Granot è una giovanissima artista dal sorriso gentile che vive e lavora a Tel Aviv; io ho avuto il piacere di conoscerla la scorsa estate durante un programma di “illustrators in residence” a Berlino.
A quel tempo lavoravo per uno spazio espositivo nella capitale e ricordo mille peripezie per organizzare il suo soggiorno poiché si sa, molto spesso nel settore culturale le doti organizzative di galleristi o cultural manager lasciano alquanto a desiderare. Lei però si presentò alla nostra porta con un grande sorriso, una gentilezza elegante, positività e voglia di mettersi al lavoro. Ne rimasi colpita. Io al suo posto sarei arrivata col piede di guerra.
Di Tal apprezzo il fatto che sia una ragazza semplice con lo sguardo ingenuo ma allo stesso tempo una vera professionista, originale, preparata e determinata.
Nel suo studio non c’era niente di superfluo, solo i colori, i materiali per realizzare i suoi lavori e il suo PC. Essenziale e ordinato.
Le sue opere hanno uno stile assolutamente originale, non manca mai il colore che ne è elemento essenziale e le atmosfere bidimensionali e caotiche traducono aspetti fondamentali della contemporaneità.
Durante una chiacchierata Tal mi confida: “Trovo l’ispirazione nelle forme astratte, superfici colorate e texture interessanti che si possono trovare attorno a me nella quotidianità, ogni giorno. L’ispirazione per me si può trovare dappertutto, specialmente nell’architettura, che è forse la disciplina che mi affascina maggiormente.”
Allo stesso tempo in molti casi i suoi lavori sono legati alla poesia, alla letteratura. Le interessa molto la questione del ritmo e le metafore, ma ad un livello visivo. E poi, come molti creativi – creatori, è interessata alle persone, all’ “umanità”.
Il suo stile è influenzato da molti artisti provenienti dai settori più disparati. Tal continua: “Mi piacciono moltissimo Kanye west, Nicolas Jaar e Caribou, sono tutti musicisti, ma le basi artistiche della loro musica (come la composizione, la texture) mi attraggono, e possono essere trasferite visivamente nel mio lavoro. Lo stesso vale per Albert Camus sebbene sia uno scrittore.” Per quanto riguarda la più diretta influenza visiva invece, è affascinata dai dipinti medievali, dai vecchi film d’animazione e dal lavoro del regista svedese Roy Andersson.
I suoi programmi futuri? Dopo Berlino ha intenzione di continuare tutti i suoi progetti con uno sguardo particolarmente attento al mondo del turismo e leisure. Sono sicura che ne sentiremo parlare molto presto!
Laura Casarsa
Laura è una giornalista freelance e testa creativa trapiantata a Berlino. Scruta con particolare attenzione il mondo dell’illustrazione e delle arti visive cercando nuove iniziative culturali e interessanti artisti emergenti.