Oggi parleremo dell’arte gotica e dell’utilizzo che di essa si fa nei fumetti, addentrandoci in tutto quel mondo che rappresenta l’immaginario sagace, a volte divertente, a volte serioso, che ci accompagna ormai da qualche decennio su un canale parallelo, dark, mai abbastanza osannato e spesso sottovalutato. Da qui cominceremo una serie di articoli che andranno ad analizzare singolarmente i lavori degli artisti che ritengo più rappresentativi a seconda del genere di produzione, molti dei quali pubblicano per la casa editrice Dark Horse Comics, come ad esempio Sergio Aragonès, Katsuhiro Otomo, Mike Mignola, oppure italiani come Elisabetta Borseti.
Un mondo sorprendente, fatto da sognatori capaci di rivisitare il reale, ricondizionandolo alle loro aspettative, con ampie revisioni storiche, che da vita a quella corrente definita Steampunk.
Una visione poetica dell’ultraterreno, della follia e di tutto ciò che ai più potrebbe sembrare semplicemente sporco e ripugnante. Credo di essere ciò che di più distante possiate immaginare nei confronti di tutto quello che anche si avvicini minimamente al colore nero, figuriamoci al gotico, eppure ammiro enormemente i lavori di questi licantropi dalla forma umana che si aggirano nel mondo dell’arte per regalare e regalarsi un sogno ad occhi aperti, una realtà meno armoniosa, costellata di creature brutte alla vista ma spesso colme di sentimento. La rivincita del non accettato, dell’oscuro. Il potere magnetico del “diverso”, del grottesco, di tutto ciò che fa paura, utilizzato anche per far sorridere.
C’è chi ama, o ancora meglio, c’è chi è gotico nel profondo dell’animo.
Di certo i cultori del genere non si possono lamentare dell’immensa e spesso meravigliosa e potente, produzione artistica globale del mondo gotico e steampunk, dove ucronia è la parola d’ordine.
Dalla musica al cinema, dai fumetti alla pittura, finanche all’arte sartoriale, passando per romanzi e racconti per tutti i gusti e le età. Ebbene si, il gotico è trasversale, va bene per tutte le età e può essere utilizzato in qualsiasi caso.
Dunque, alla fine, forse è il modo più naturale e semplice di rivisitare la realtà, raccontando storie che arrivano nel profondo, utilizzando le nostre paure recondite ed i mostri dell’infanzia. Perché è tra le ombre che si nasconde la verità, non sotto la luce profonda del sole. In questa prima puntata tratteremo il tema in maniera panoramica, in preparazione al dettaglio dei successivi articoli nei quali andremo nello specifico dei singoli artisti. Nell’arte, in generale, il gotico si richiama all’architettura tardo medievale.
Chiunque saprebbe distinguere una cattedrale gotica da una romanica, più difficile farlo con gli stili misti, gotico barocco o gotico rinascimentale, dove, come spesso accade, le cose si vanno a sovrapporre, perché nulla vieta, soprattutto in vista di opere di consolidamento e restauro, di utilizzare stili diversi nel tempo andando a cambiare quello iniziale, oppure semplicemente per scelta degli architetti che magari hanno deciso di utilizzare più stili contemporaneamente per la stessa opera.
Una cosa è certa, i goblin sono gotici, se li facciamo dorati non diventano barocchi. Nella letteratura, soprattutto in quella steampunk, il passato si mischia con la tecnica presente, andando ad inserire creazioni attuali in un’epoca precedente, utilizzando però materiali di quell’epoca, tipo un’astronave di legno alimentata a vapore per un allunaggio, il tutto inserito in un’atmosfera di grande disordine dello scenario d’azione, dove tutto però funziona a meraviglia. Come a dire che il genio supera di gran lunga la costanza e l’ordine e le cose che devono accadere accadono al di la della logicità delle premesse.Quindi è un modo per giocare in modo atemporale e quantistico con le epoche, introducendo elementi futuri, a volte futuribili, in tempi passati, rivisitandone i contenuti in maniera netta, lasciando così al lettore la possibilità di proseguire nel gioco all’infinito. il gotico, inteso come dark, può essere utilizzato in qualsiasi frangente, rendendolo più o meno estremo e gradevole, divertente o spaventoso.
Certo è che c’è chi lo fa meglio e chi lo fa peggio, come in tutte le cose, ed è un mondo vastissimo, ma non colorato, che cominceremo a visitare partendo da un fumetto, del quale il grande pubblico conosce solo la versione cinematografica, Sin City del grande Frank Miller, perché grande? Ma perché ha fatto Sin City no!! Che domande.
Marco De Carolis
Io sono, ma anche tu sei, per quanto pure egli, che poi alla fine chi lo usa sto “egli” nei discorsi? Comunque, io sono Marco, ma potete chiamarmi come vi pare, la cosa importante non sono io ma che voi leggiate di arte che poi è la maggiore espressione e la più significativa del genere umano e, soprattutto, che lo facciate qui su Organiconcrete, ma come perché!?! Perché ci scrivo io no! Che poi sarei Marco. Non siete attenti però!!