Quando realizzi un progetto di tesi, sei lì che ti arrovelli nel cercare le tematiche giuste, le parole giuste, le combinazioni cromatiche giuste, con fretta si, ma neanche tanta, perchè tanto se proprio non dovessi farcela c’è l’appello di Aprile. E questa calma apparente (solo apparente visto che la voglia di levarsi il dente c’è, ed è forte) il più delle volte si traduce con progetti qualitativamente alti, in cui ti prendi il rischio di fare qualcosa di unico e innovativo, senza scendere a compromessi con committenze dal budget limitatissimo o da un improbabile gusto estetico.
Il progetto di Tommaso Agostini, è il risultato meticoloso di uno studio sull’esperienza e l’interazioni di un lettore con un libro da leggere come un romanzo e guardare come un’opera d’arte, accarezzando le pagine e assaporando il piacere di un viaggio multisensoriale in un Visual Book che è una manna dal cielo per i feticisti del design e della carta stampata.
Il libro preso in Analisi è Lettere dello yage di William Burroughs e Allen Ginsberg, improntato come un romanzo epistolare, in cui i due autori vanno in cerca della yage, una liana dai misteriosi potere curativi, allucinogeni e telepatici.
Il volume è strutturato a leporello, un foglio unico piegato a fisarmonica, senza un verso di inizio, per non limitare un percorso che comincia con una copertina relativamente sobria e si snoda all’interno in un continuum temporale fatto di illustrazioni, colori e forme psichedeliche, degne del miglior trip da LSD.
Così mentre leggi il romanzo, ti rendi pure conto di quanto erano storti, quei furboni di William Burroughs e Allen Ginsberg.
E di quanto è bravo Tommaso Agostini.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.