Che tu sia un addetto ai lavori o meno, ti sarai sicuramente reso conto (e se ancora no, forse è il caso che cominci a pensarci) che l’architettura in Italia sembra caduta in un baratro oscuro e profondo da cui è impossibile uscire.
La costante inaugurazione di edifici progettati 10 (e più) anni fa, è solo un paliativo alla grande insufficienza architettonica in cui versa ormai l’80% delle città italiane. La verità è che in Italia si costruisce poco e male e i nostri nuovi architetti non sono stati in grado di affrontare uno scenario evolutivo che richiedeva un approccio più altruistico e meno egocentrico. Più mirato alla fruibilità del cittadino e meno alla scintillante esibizione di luci e materiali.
L’edilizia residenziale, che è un po’ il piccolo esempio, quello alla portata di tutti, se da un lato avvalora la tesi del blocco costruttivo, dall’altro rappresenta la spinta giusta verso un’architettura bella, si, ma anche e sopratutto fruibile, dimostrando che la modernità è una strada percorribile persino in un paese così classico e conservatore come l’Italia.
Casa MT a Trona, in provincia di Sondrio, è un’abitazione unifamiliare in cui le preesistenze e quindi il rispetto del territorio hanno giocato un ruolo fondamentale per la progettazione dell’ampliamento, avvenuta ad opera del giovane architetto Rocco Borromini. Dopo un’importante opera di sbancamento in roccia, per l’aggiunta dei due volumi superiori si è emulato il concetto dei terrazzamenti, (di cui la zona è piena, con coltivazioni a vite) aprendo verso la valle con due grandi vetrate e rivestendo tutto con pietra naturale.
Ad aumentare l’interconnessione tra interno ed esterno, contribuisce l’utilizzo del frassino termocotto per la zona living e per quella dell’area limitrofa alla piscina.
Casa MT è un goccia. Una goccia di architettura fresca in un mare di costruzioni, ristrutturazioni e ampliamenti dozzinali. La dimostrazione che qualcosa di buono c’è.
Ed è proprio da lì che dobbiamo (RI)partire.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.