Correvano le 5 della mattina del 13 Agosto (era una mercoledì). Il taxi sfrecciava sul grande raccordo anulare direzione Ciampino, destinazione Belgio, Charleroi come punto di incontro di una comitiva di 9 beoni sparpargliati in Italia e dintorni, che solo un paio di mesi prima fantasticava su un fantomatico viaggio di mezza estate nel paese della birra, mentre il seguente si apprestava all’acquisto inesorabile dei biglietti sulla scia dell’entusiasmo. Ah, Ryanair 48euri a/r… amore pre-partenza e odio-messo-piede-in-aeroporto non sono mai state la stessa cosa in una sola figura.
La scusa era andare a trovare Julien della Curtius a Liegi, con la non casuale festa della città che si svolgeva in quei giorni. Poi ovviamente che fai, non affitti due auto per fare un paio di visite su e giù per la Vallonia?
1° Giorno
La partenza all’alba non basta a placare gli entusiasmi che volano inesplorati verso i giorni che verranno, ed è subito festa sull’asse Roma – Vicenza al ritrovare i mitici Luckybrews con comitiva al seguito. E via libera a sfrecciare verso nord, destinazione Brasserìe De Ranke.
Ma c’è tempo per una sosta. Pochi secondi di comune accordo e si decide di far tappa a Tournay, giusto per molestare a dovere la Brasserìe da Cazeau, rigorosamente senza preavviso alcuno. Il gentilissimo titolare, Laurent Agache, ci apre gentilmente le porte del birrificio per una rapida visita. In piena campagna e densa di rusticità la Brasserìe ha una storia antica che vede le sue origini a metà del settecento. Dopo anni di crisi e la successiva chiusura del birrificio Laurent ha riaperto i battenti nel 2004, mantenendo l’artigianalità dei tempi e gli impianti di vecchia data a gestione totalmente manuale. Nonostante gli scarsi mezzi e i limitati numeri della produzione le birre della Brasserìe de Cazeau risultano tra le più fragranti ed equilibrate di tutto il Belgio.
Ringraziamo acquistando una cassa mista da 24 destinata a terminare a breve. Qualità eccelsa per tutta la gamma base: La Turnay Triple, un birrone, la Blond e la Saison (con fiori di sambuco) da bere a garganella, la Stout da gustare con riflessione in una perfetta mezza serata di pensieri.
Pranzo volante e siamo già da De Ranke a Dottignies. Il birraio Nino Bacelle ci intrattiene per un paio d’ore strapiene di chiacchiere e bevute, tenendo a rimarcare con frequenza la filosofia della sua produzione. Il birrificio si è infatti affermato negli anni per degli aspetti produttivi ben marcati, basati su un generoso impiego di luppoli nobili europei (rigorosamente in fiori) e la tendenza a ricercare la maggiore secchezza possibile nelle proprie creazioni, ad invogliare e rendere più facile la bevuta.
Abbiamo tutto il tempo per girare e finire a provare tutta la gamma della casa seduti a tavolino, dalla linea più conosciuta, XX Bitter, Gouldenberg, Saison e Noir de Dottignies, alle creazioni più ricercate, Père Noel, XXX Bitter, Cuveè De Ranke e la strepitosa Kriek.
Storti alla fine si riparte verso Liegi e l’incontro con Julien, con la notte al seguito, altre bevute e tutti sotto le pezze.
2° Giorno
Si ritorna verso nord per sbarcare a Bruxelles. Tappa sempre obbligata la visita alla amata Brasserìe Cantillon. Dell’emblema delle “acide” vi ho parlato tanto in un’altra puntata e non voglio aggiungere molto se non che entrare nel birrificio è sempre una grande emozione. Rimane uno dei pochi posti che ricordi dove avere una piena concezione del fermarsi del tempo e della forza inesorabile della natura.
Ci beviamo giusto un paio di cosette come si deve prima di andare via contenti: Zwanze 2012 (birra prodotta una volta l’anno e spedita in 46 posti nel mondo per essere bevuta nel corso della stessa giornata) e Fou Foune (lambic di due anni con albicocche denocciolate in macerazione per 2 mesi, poi una ulteriore maturazione in botte per altri due anni).
Un po’ di giretti per Bruxelles e poi di nuovo a Liegi per il grande inizio delle feste. Altre sbronze, bella gente e allegria.
3° Giorno
Con molta, moltissima calma arriva il momento tanto atteso con ansia: la visita al nuovo birrificio di Julien.
Anche della Curtius e del percorso che c’è dietro vi ho già parlato in un’altra occasione. In questa non spenderò ulteriori lodi per l’attuale unica birra della casa che reputo un vero portento, ma per la sede del birrificio in sé. La “Brasserìe C” – un ex convento ottenuto in concessione dalla città – è un posto da lasciare senza fiato.
Al piano seminterrato dell’edificio è stato posizionato il birrificio vero e proprio, con un impianto nuovo di pacca da 5 hl a cotta, mentre al primo piano trova spazio il pub vero e proprio, con terrazza annessa e una sala interna pronta ad accogliere le portate di una fantasmagorica cucina già presente nello stabile ma non ancora avviata.
Completano il portento una sala superiore predisposta per eventi e conferenze e finalmente lei, un’altra terrazza nel cortile interno con tanti coperti e piscina con carpe annesse… poche volte ho visto un posto tanto ameno.
Julien ci spiega che la gran parte del potenziale è ancora non sfruttato, avendo aperto in primavera e concentrando al momento al maggior parte delle attività in birrificio. Si beve un bel po’ di “Curzio” e l’anteprima di una birra che verrà insieme al resto della crew per terminare sempre allo stesso modo: feste e baldorie.
4° Giorno
Tempo di saluti… baci, abbracci e romanticherie. Grazie a Edoardo, Eugenio e Tommy, a Samu, Dave e gli altri Luckyboyz’, a Julien e a Liegi che ci portiamo dietro nel sorriso, sperando presto di tornare a scombinare un po’ di carte in tavola.
Umberto Calabria
Umberto (JJ) Calabria - Jungle Juice Brewing, autistico della birra e ancora "homebrewer" della domenica. "Liutaio" del sabato pomeriggio se ci scappa. Laureato e lavoratore per errore il resto della settimana. Curioso come una scimmia, sempre.