C’è un edificio a Roma che mette tutti d’accordo, critici e passanti, architetti e cittadini: la torre Eurosky di Purini, l’edificio per abitazioni più alto di Roma, è tra le cose più brutte successe all’architettura romana nell’ultimo decennio. Paesaggio post-bellico nella periferia romana, quest’angolo della peggiore Belgrado è il manifesto di un accademismo dannoso e fallimentare.
Tutto ciò non significa che la risposta debba essere il “famolo strano” modaiolo che affolla le riviste di architettura. Comporre architetture poetiche è possibile anche senza far ricorso a forme organiche o azzardi ingegneristici e la scuola inglese di Chipperfield, Caruso St. John e Tony Fretton ne è la dimostrazione. Proprio i 3 edifici per abitazioni ad Amsterdam di Fretton sono un bell’esempio di come sobrietà e semplicità formale, unite a una cura per i dettagli e i materiali, possono essere usate per creare spazi piacevoli da vivere. Un’architettura capace -pur nel suo residuale classicismo– di connettersi alla cultura urbana contemporanea.
Luca Di Carlo
A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)