Mi ha sempre stupito quella sfaccettatura del “conoscersi” che si astrae totalmente da ogni percezione temporale, legata ad una “familiarità” scoperta per aver vissuto esperienze particolarmente intense, anche se poco durature. L’incontro con Julien in occasione dei preparativi e dei postumi del Beer Park Festival ha rappresentato un’immagine emblematica di tutto ciò e della sensazione che avrete spesso provato del “conoscersi da una vita”. Oggi vi parlo dunque, come promesso nella scorsa puntata, di questa giovane realtà del mondo Belga che sono certo farà parlare molto di se, la Microbrasserie de La Principauté, e della loro prima, fantastica birra: La Curtius.
Julien Fox, giovanissimo export manager del progetto, mi ha raccontato nel suo perfetto italiano – appreso prodigiosamente nei pochi mesi trascorsi di studio a Bologna – le caratteristiche e le “chicche” di questa realtà, concedendomi di spifferarle liberamente in giro. Il Microbirrificio nasce il 1 maggio 2012 nella città di Liegi, immerso in una regione dalla lunghissima e rispettosissima tradizione birraia, la Vallonia, fondato da due giovanissimi ragazzi incontratisi durante la scuola superiore, finiti poi ad intraprendere come spesso accade un periodo triennale di sperimentazione nella produzione di birra nel classico garage di casa.
Francois Dethier e Renaud Pirotte hanno cominciato poi a pensare in grande, avviando il birrificio sulla produzione della Curtius, attualmente unica birra della casa, sfidando coraggiosamente realtà dalla lunghissima storia e tradizioni, in un paese nel quale le logiche dell’attività birraia non rappresentano esattamente un’attività “emergente” come nel nostro paese.
La Curtius (7 % alc.) è una birra molto particolare, che trae ispirazione dal mondo dal quale proviene e lo reinterpreta in una forma eccezionale. Dal colore giallo paglierino leggermente velato e la compatta schiuma di un bianco candido viene classificata come “Tripel” dal birrificio, nonostante il suo carattere sui generis. Tale indicazione è infatti legata, più che all’aderenza rispetto allo stile, alla costruzione della birra su tre tipi di Malto, tre di luppolo e al triplice processo di “fermentazione” cui viene sottoposta.
Quanto ai primi una netta particolarità della Curtius è che viene impiegata una percentuale di circa il 20% di frumento, ingrediente più comunemente impiegato nelle Blanche, responsabile di una morbidezza particolare che proprio in questo stile ricerca consciamente una “contaminazione”. Quanto ai luppoli invece vengono utilizzate le varietà Northern Brewer, Cascade e Styrian Goldings, tutte coltivate da Luc Lagache nel paese di Warneton, ultima cooperativa attualmente dedita alla coltivazione di luppolo in Vallonia. Ma la caratteristica forse più interessante della Curtius, da cui deriva molto del suo carattere, è senza dubbio la fase di fermentazione e maturazione, che avviene nel complesso per un periodo di circa 12 settimane e dunque discretamente più lungo del solito: dieci-dodici giorni per la prima fermentazione, circa sei settimane per la secondaria e altre tre settimane per la rifermentazione in bottiglia.
Ma veniamo finalmente alla bevuta. Quello che mi ha davvero impressionato di questa birra è il suo nascondere in maniera imbarazzante il grado alcolico elevato, assieme ad una pazzesca bevibilità apportata anche da carbonazione e corpo moderato, che la rendono nel complesso una birra “pericolosa” in piena etichetta “dangerous drinkable”. Quanto agli aromi, i mix di luppoli e l’accurata tecnica di fermentazione sprigionano una varietà di aromi eccellenti, molto armonici tra loro e sottilmente eleganti: si passa da esteri tipici di frutta gialla e pesca a punte di agrumi, frutti rossi, sfumature erbacee e note caratteristiche di pepe bianco. Al gusto la Curtius si rivela una birra perfettamente riuscita ed equilibrata tra il dolce e il leggero finale amaro, con un palato molto morbido e delicato, quasi setoso.
Per la vostra invidia è già in programma un viaggio di mezza estate a trovare Julien, dove non mancheranno tante altre chiacchiere, azzeccati abbinamenti con pesce e carni bianche e forse l’anteprima di una nuova birra. Se passate da quelle parti vi invito a fare una sosta a provare la Curtius al Brewpub Brasseriec adiacente ai luoghi di produzione, che dalle foto pare un posto veramente idillico.
Mi auguro che il Birrificio abbia il successo che merita, perché se il buongiorno si vede dal mattino non c’è che aspettarsi il meglio da questi ragazzi.
Respect!
www.brasseriec.com
www.lacurtius.com
Umberto Calabria
Umberto (JJ) Calabria - Jungle Juice Brewing, autistico della birra e ancora "homebrewer" della domenica. "Liutaio" del sabato pomeriggio se ci scappa. Laureato e lavoratore per errore il resto della settimana. Curioso come una scimmia, sempre.