Macabro 1 (agg.) Spaventoso, orrido, in riferimento alla morte; SIN. Lugubre. ETIMOLOGIA: dal franc. (danse) macabre, da collegare con il culto dei morti
Sinonimi: funebre, funereo, lugubre, opprimente, orrendo, orrido, orripilante, raccapricciante, spaventoso, spettrale, tetro, triste.
Se conoscete un altro aggettivo da aggiungere accomodatevi pure. Tuttavia credo ci siano dei termini che nessuna parola potrebbe spiegare meglio di un’immagine, un disegno, un’opera d’arte che con la sua immediatezza giunge prima al cervello, prima di qualsiasi altro suono che non è in grado di replicare alla capacità de colore di colpire per primo.
I miei lettori più affezionati conoscono la mia propensione verso il macabro, la mia attitudine a raccontarvi le opere di illustratori e pittori che con le loro opere alimentano questa mia passione e so anche che questa parte del mondo pop surrealista piace a molti di voi.
E allora oggi delizierò il vostro palato fine con le opere di un artista canadese, il quale vive e lavora a Toronto ma non chiedetemi altre informazioni sulla sua vita privata. Non se ne conoscono, non si trovano in giro. Solo una fotografia sul suo sito, un ritratto a mezzo busto, anche meno, uno sguardo penetrante e lineamenti precisi e sporgenti.
Potrebbe essere chiunque, potremmo dargli qualsiasi identità, resta il fatto che Troy Brooks fa delle cose assurde che non gli sembrava giusto tenerle tutte per sé.
Diversamente da altri artisti che del macabro hanno scelto di rappresentare la sua ilarità perversa come Tim Burton nei suoi corto e lungometraggi, diverso persino da Camille Rose Garcia che si schiera per il macabro fiabesco, le opere di Troy Brooks sanno di paura vera, quell’insostenibile spaventosa bellezza di sentirsi testimoni di un evento, di un’azione che sta per accadere o che è accaduta pochi istanti prima che lo sguardo si posasse sulla scena che si ha davanti: se avete letto Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij sapete a cosa mi riferisco quando dico che i lavori di Troy Brooks ti fanno sentire vicino a quelle
donne particolarmente belle, eleganti con in mano l’arma del delitto, mentre si lasciano alle spalle il loro malefatto o lo mostrano a noi che veniamo catturati dalla loro forte personalità. Così tanto vicino da venire risucchiate dalla loro capacità di scardinare la realtà circostante e di dividerla in infiniti pensieri emblematici che si rincorrono senza poterne venire a capo.
Anche la scelta dei colori e della loro intensità riversano nelle opere tutta la complessità creativa di questo artista che con le sue bambole di porcellana malefiche e ironiche al tempo stesso riesce a dare una definizione di quel macabro di cui io vado ghiotta e di cui vorrei continuare a cibarvi.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!