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Vivo a Helsinki, ho un cane, mi piacciono le verdure e nella vita tendo sempre a prendere le decisioni meno logiche.
Come hai imparato a “disegnare”?
Ho imparato da sola, iniziando credo intorno ai due anni, appena sono riuscita a tenere un pastello a cera in mano, ed è stata la mia occupazione principale fino all’adolescenza. Durante l’università ho poi seguito vari corsi di illustrazione e disegno dal vero, per cercare nuove strade e capire se qualcosa mi fosse sfuggito durante gli anni di “autismo grafico”.
24 ore, qual è la TUA ora e perché?
L’ultima possibile, quella più vicina alla scadenza, al momento in cui per un motivo o per l’altro dovrò smettere. Comincio a disegnare molto prima, ma ho l’impressione che l’ispirazione vera, le soddisfazioni arrivano invariabilmente a ridosso della fine.
Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Prendo la matita, comincio da un dettaglio, lo lavoro con precisione, da lì mi sposto a quello appena successivo, e così via. Di solito si fa il contrario, si disegna l’immagine nel suo insieme, perfezionandola a poco a poco, per non perdere di vista le proporzioni o la visione complessiva, per me invece funziona così.
Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Parto sempre dalla matita sulla carta, poi dal pennello sulla carta, il computer arriva dopo, per unire i due, o per elaborare una nuova composizione o colorazione.
Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
Perché ci ho messo tanto a stampare le mie illustrazioni?
“Tanto” è un concetto relativo, e comunque sempre meno del tempo che ci sto mettendo ad allestire lo shop online…
Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Anna Deflorian, che disegnando crea universi paralleli.
Final bonus question: mi piacciono le donne che rappresenti, sono così sicure, belle, austere, qualcuna divertita e qualcuna troppo pensierosa.
Sono così vere che non credo ci sia spiegazione più calzante dell’universo femminile.
Non perchè sono una donna, non me ne voglia il caporedattore ;) ma qualche volta possiamo anche parlare del nostro mondo…
Cosa ti spinge a disegnare per lo più questo universo femminile così vario?
E quanto di te c’è in ogni donna che rappresenti?
C’è una forte componente istintiva nella scelta dei miei soggetti, e la maggior parte delle volte non la so spiegare con chiarezza: a volte ammiro un viso per la sua bellezza, un gesto per la sua grazia: “risuonano” da qualche parte dentro di me, come qualcosa di conosciuto, e credo che l’incapacità a razionalizzare del tutto la decisione sia ciò che più profondamente mi appartiene. Anche la scelta della figura femminile in sé non ha una spiegazione logica, è semplicemente ciò a cui tendo. Non so se voglio andare a fondo di questa cosa, mi dà una strana felicità sapere che quello che disegno per me abbia un significato ma ne possa assumere uno probabilmente diverso.
Ringraziamo Roberta e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.robertazeta.com/
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...