Mi ricordo di quell’anno in cui i giornali mostrarono la foto “cresciuta” della piccola Denise Pipitone, rapita 4 anni prima a Mazara del Vallo e mai ritrovata. Allo shock del non ritrovamento, si aggiunse quello per il processo di invecchiamento che portò come risultato finale una foto, che come specificarono i Carabinieri del Ris di Roma, aveva ampi margini di errore.
Il progetto dell’americano Shawn Feeney (che tra le altre cose è anche l’autore della fantastica serie Musical Anatomy) sembra proprio da servizi segreti o CIA, intenti a fare identikit spaziali immaginando volti trasformati e facendo supposizioni degne del miglior Faces il software della IQ Biometrix utilizzato tra l’altro persino dalle nostre Forze dell’ordine.
Quello che manca però a un software come quello, è la componente umana, che ritroviamo tutta nelle illustrazioni di Shawn Feeney e nel suo progetto BFF.
La genesi di questo assurdo quanto controverso esperimento (ai limiti della manicalità) avviene nel 2007, quando l’artista comincia a rielaborare le 128 foto arrivategli da tutto il mondo, combinando coppie e giungendo (proprio in questi giorni) ai 64 (a tratti inquietanti) ritratti compositi che poi porteranno ad altri 32 nuovi ritratti, che poi verranno combinati per ottenerne altri 16, che poi…alla fine della filiera (ti risparmio i quarti di finale e le semifinali, ma puoi comunque spulciarti bene il diagramma qui sotto) porteranno ad un unico ritratto, che conterrà il patrimonio (foto)genetico di tutti i 128 soggetti iniziali.
Aldilà della mestria indiscutibile da parte dell’artista, viene da chiedersi quali siano le ragioni che portano alla realizzazione di un progetto del genere, immaginandoti Feeney curvo sulla sua scrivania, con gli occhi sgranati e il cervello che gli fuma mentre prova a combinare i suoi soggetti prima di disegnarli.
Se sei curioso di vedere tutti gli accoppoamenti puoi farti un giro proprio nella pagina ufficiale del progetto, in cui l’artista informa sullo stato di avanzamento, postando schemi e nuovi lavori, oppure guardandoti il video qui sotto che illustra tutto il processo compositivo.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.