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Se fossi un animale sarei un orso con una tazza di caffè in mano.
Come hai imparato a “disegnare”?
Ho iniziato a 17 anni avvicinandomi al disegno attraverso la street art e i graffiti, ma più che al disegno di lettere, ero appassionato di puppet. Da qui, il desiderio di migliorarmi sempre. Disegnavo in continuazione, sopratutto durante le ore di scuola quando, dall’ultimo banco, prendevo ispirazione dalle immagini di riviste e free press. Avrò ritratto milioni di volte il sempre sorridente Roberto Carlino che dalle pagine di Metro giurava di non vendere sogni…
Ho sempre continuato a disegnare, e il lavoro di grafico mi permette di farlo sia per lavori su commissione che per passione.
24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Il tardo pomeriggio, quando dopo la giornata di lavoro posso dedicarmi ai miei disegni.
Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Generalmente mi viene un’idea nei momenti più inaspettati della giornata, me la tengo a mente e nel corso delle ore magari ci penso e ci ripenso. Poi appena posso inizio a buttare giù uno schizzo su un foglio di carta. A volte lo schizzo prende forme e colori per diventare un’illustrazione definita e conclusa. Altre volte, invece, ho bisogno di un altro supporto per dare forma a quello che avevo in mente. Allora prendo una tela, un pezzo di legno, una valigia e ricompongo il disegno, dandogli, ovviamente, un’altra vita…Spesso ne viene fuori qualcosa di totalmente diverso rispetto all’idea iniziale ma è questo il bello, poter cambiare sempre idea e lasciarsi andare al flusso creativo.
Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Fino a qualche anno fa disegnavo principalmente su pc. Ora disegno più spesso a mano. Ogni tanto però, importo l’illustrazione su pc per ridefinire linee e colori. Per lavoro, invece, preferisco partire direttamente con il supporto digitale.
Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
− Se Marzullo mi facesse una domanda marzullesca, come risponderei?
− mmm speriamo non accada
Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Mi sento di suggerire Gojo Paolo Colasanti, uno street artist romano che merita di essere conosciuto da un pubblico più ampio.
Final bonus question: I protagonisti delle tue illustrazioni sono animali non domestici: ORSI, CANGURI, RINOCERONTI, VOLPI, GUFI, SCOIATTOLI e tutti presentano caratteriste antropomorfe.
La cosa più diverte di tutto ciò, è che sembrano tutti molto “annoiati ” e “scocciati” di dover vestire certi “panni”.
Cosa pensano gli animali che disegni? E cosa pensa Matteo mentre gli da forma e si mette nei loro “panni”?
I miei animali non sono “semplici” animali ma esseri umani camuffati da essi. Attraverso loro voglio rappresentare le emozioni proprie dell’essere umano, non solo quelle negative. A differenza dell’uomo, gli animali non avendo il nostro stesso tipo di coscienza possono esprimere le loro emozioni in maniera istintiva, senza vergogne e maschere. Inoltre,per me sono molto più interessanti da illustrare visto che ne esistono così tante specie ognuna con mille sfaccettature diverse.
Ringaziamo Matteo Brogi e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.matteobrogi.it/
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...