Trasformare un quartiere senza farcirsi la bocca di parole tanto cool quanto in voga negli ultimi tempi come Street Art e Riqualificazione Urbana vuol dire innanzitutto rimboccarsi le maniche e mettere in atto una serie di processi che cambieranno la percezione del quartiere da parte degli abitanti.
Vuol dire che se hai sempre pensato che bastasse chiamare degli artisti di fama internazionale e mettergli a disposizione un muro, per la buona riuscita di un progetto, dovrai rivedere le tue idee sul significato della parola street art.
Che SANBA non fosse un progetto (e non un festival, ci tiene a sottolineare il curatore Simone Pallotta di Walls in una recente intervista) come gli altri, era chiaro ai più, sin dai primi giorni e noi lo abbiamo ribadito più volte quando vi abbiamo parlato dei precedenti interventi di Liqen e Agostino Iacurci.
A chiudere il cerchio del festival e a concludere quindi un progetto che mi sento di dire, ha segnato in maniera positiva il modo di fare arte urbana in un quartiere per il modo di coinvolgere e sensibilizzare gli abitanti del quartiere, è l’ultimo lavoro di Agostino Iacurci.
In The Globe, l’artista abbandona l’iconografia dei suoi soliti personaggi per rappresentare una mano che sorregge una sfera di vetro con case a alberi al suo interno che richiamano nella mente analogie con il quartiere di San Basilio, suggerendo in maniera magistrale di ritagliarsi quell’angolo di paradiso all’interno della città, attraverso la dedizione e la cura del posto in cui si vive.
Lo stile illustrativo di Agostino lascia un’impronta forte dunque sugli abitanti del quartiere, coinvolti (come abbiamo detto più volte) a 360° nella realizzazione di un progetto che più di tutti negli ultimi anni ha saputo dare il giusto equilibrio all’arte urbana, allo spazio offerto dalla città e soprattutto all’individuo, rendendolo il fulcro attorno al quale far ruotare tutto il resto.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.
