Nell’attesa di scoprire se, una volta realizzato, il padiglione italiano all’Expo di Milano sia o meno una bella architettura (allontanandosi magari dall’immagine banalmente confusionaria dei render) possiamo ben sperare che sia migliore del nostro padiglione all’expo 2010 di Shangai: un pesante e noioso edificio firmato Iodice Architetti. Un padiglione non è un palazzo istituzionale, non è la sede di un ministero né un palazzo di giustizia, bensì un contenitore effimero che dovrebbe rappresentare, e comunicare, leggerezza e sostenibilità.
È quello in cui è riuscito, allo stesso Expo, il padiglione spagnolo progettato da EMBT (Miralles Tagliabue).
Il gesto artigiano dell’intreccio del vimini diventa processo costruttivo per creare una membrana climatica che avvolge l’edificio e filtra la luce. L’oggetto architettonico, pur ricorrendo a rischiose complessità formali, riesce a trasmettere un senso complessivo di armonia, giuste proporzioni e innegabile fascino.
Luca Di Carlo
A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)